Firenze – E’ la prima iniziativa di questo genere al mondo: si sta costituendo in Italia una rete costituita da 15mila fra pediatri e medici di base “specializzati-” per riconoscere i segni di violenza e abusi, sia in senso fisico che psicologico o sessuale, sui bambini. Il progetto è già partito ed è stato lanciato dalla multinazionale farmaceutica Menarini. A spiegare il senso dell’operazione sono Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, rispettivamente presidente e vicepresidente del gruppo: “Ci siamo chiesti cosa possiamo fare per dare una mano a costruire una maggiore consapevolezza di questa emergenza sociale, e la risposta è stata che possiamo lanciare e sostenere un progetto educazionale rivolto ai pediatri italiani, unico a livello mondiale”.
Il progetto è stato sostenuto dall’azienda farmaceutica con un investimento da un milione di euro, in collaborazione con la Federazione italiana medici pediatri, Società italiana pediatria, Telefono Azzurro, e Associazione ospedali pediatrici italiani.
Il primo step del progetto, il cui fine è quello è quello di creare una vera e propria “rete” di difesa contro la violenza sui minori, consiste nella formazione di mille pediatri che, attraverso 23 corsi intensivi in tutte le regioni, saranno messi in grado di riconoscere i segnali di disagio inespressi dall’infanzia. Coinvolti nell’operazione sono i 13 maggiori ospedali pediatrici italiani. E’ necessario sottolineare che secondo le stime, in Italia si verificano ogni anno circa 70-80mila casi di abusi su minori, di cui solo pochi emergono.