L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia promuove l’iniziativa “Abitare solidale”, per incrociare la domanda e l’offerta di abitazioni in affitto a canone sostenibile, per persone in condizioni di disagio abitativo temporaneo. A partire dal 6 novembre 2017 i proprietari di immobili sfitti potranno dunque manifestare interesse e disponibilità ad affittare a prezzo calmierato a persone che si trovino in difficoltà economiche: il Comune di Reggio Emilia si impegna a fare da “garante”, a seguito della sottoscrizione del contratto, impegnandosi a supportare proprietari e locatari con eventuali contributi e risorse, tramite azioni di mediazione sociale e accompagnamento all’abitare in grado di incrementare la sostenibilità e fattibilità gestionale e sociale dell’azione.
A raccogliere le manifestazioni di interesse sarà il servizio Housing del Comune, che fornirà sostegno e mediazione sociale, culturale e linguistica per il reperimento degli alloggi e per la loro gestione, informazione e orientamento all’utenza attraverso uno sportello dedicato, garanzie nei confronti dei proprietari degli alloggi intermediati per gli eventuali stati di insolvenza generati da difficoltà economiche accertate e incolpevoli, nonché sostegno economico temporaneo ai nuclei familiari o ai singoli per l’accesso alla casa o per il suo mantenimento, fornire informazioni ai proprietari e/o inquilini in riferimento ai patti territoriali.
L’iniziativa si inserisce tra i progetti strategici per l’housing sociale e l’economia solidale, promossi attraverso le Politiche comunali per il Welfare, con particolare riferimento a quanto previsto dalla Legge regionale 19 del 2014 che definisce come ‘abitare solidale’ le azioni, i piani, i programmi e le politiche abitative e territoriali ‘atti a declinare in forma solidale, integrata e strategica’, le esigenze e le aspettative.
Gli alloggi saranno inseriti nell’elenco dell’Abitare solidale e potranno così essere sottoscritti per questi immobili contratti di locazione a canone sostenibile, ovvero con un valore del canone che, in coerenza con i patti territoriali della legge 431 del 1998, garantisca la solvibilità del locatario. Il canone dovrà incidere in misura uguale o inferiore al 30% del reddito complessivo familiare (reddito imponibile Irpef lordo al netto degli oneri deducibili).
Per favorire l’adesione dei proprietari di immobili, sono previsti molteplici strumenti incentivanti, sia come fondi di garanzia, sia come incentivi derivanti dalla fiscalità locale e generale.