A tutto contratto: altri 10480 accordi lavorativi in provincia di Reggio entro il mese di settembre

Altri 10500 (più o meno) accordi di lavoro nel trimestre che porta a settembre; tiene l’economia reggiana mentre a livello nazionale la disoccupazione risale al 10,9% e i contratti a termine raggiungono il loro record

Saranno 10.480 i contratti che verranno attivati in provincia di Reggio Emilia nel trimestre luglio-settembre di quest’anno, quota pressoché identica al trimestre precedente, con un minimo decremento dello 0,1%

Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia dei dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio, il dato previsionale per il trimestre luglio-settembre 2018 è dunque in linea con quello del trimestre precedente e la quota più consistente, 3.610 entrate – pari al 34,45% dei rapporti di lavoro del trimestre – dovrebbe riguardare il saldo del mese di luglio, influenzato dai movimenti stagionali del settore dei servizi (con attività connesse a turismo, ristorazione, commercio e servizi alle persone), che assorbiranno il 62% dei lavoratori in entrata.

Dall’indagine sulle previsioni di assunzione delle imprese, le entrate previste nei principali settori di attività nel mese di luglio si concentrano nel settore dei servizi con 2.240 unità (il 62% degli ingressi complessivi), con la filiera turistica che mostra 880 contratti (22% del comparto), il commercio (10,5%) ed i servizi alle persone (9,6%), mentre l’industria rappresenta il 38% della quota complessiva delle nuove entrate.

Dei 1.370 ingressi previsti nell’industria manifatturiera, comprese le costruzioni, la quota maggiore (25%) è prevista nelle industrie meccaniche ed elettroniche, seguite dalle metallurgiche e dei prodotti in metallo (20%), mentre rappresentano il 16% le entrate nel settore edile, si collocano al 10,9% quelle nel settore alimentare e delle bevande ed al 7,2% quelle relative all’industria tessile e dell’abbigliamento, solo per citarne le quote più significative.

Circa un quarto dei rapporti di lavoro attivati entro il mese di luglio dovrebbe essere stabile, ovvero con contratto a tempo indeterminato (16% dei casi) o di apprendistato, mentre nel 73% dei casi saranno a termine, cioè a tempo determinato (45%) o con altri contratti con durata predefinita (somministrazione, collaborazione, ecc.).

Il 15% delle entrate sarà destinato a profili high skill (ossia dirigenti, specialisti e tecnici), quota inferiore alla media nazionale (16%) e per una quota pari al 35% saranno destinate a giovani con meno di 30 anni.

Interessante notare come le tre figure professionali più richieste rappresenteranno il 38% delle entrare complessive previste e saranno relative ad operai specializzati, conduttori di impianti ed a conduttori di mezzi di trasporto.

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