Una “costellazione” rappresentativa di capolavori dell’arte italiana sono presenti a Siena nello spazio museale del Santa Maria della Scala. Un percorso artistico scandito da date ed eventi storici dalla Grande Guerra fino ai primi anni Sessanta, dal Déco all’arte di propaganda fascista, dalla Scuola Romana fino all’astrattismo e all’informale. In centoventi opere il racconto di mezzo secolo nella mostra “COSTELLAZIONI. Arte italiana 1915-1960 dalle Collezioni Monte dei Paschi di Siena e Cesare Brandi”. Molte delle opere presenti sono esposte per la prima volta e dialogano con una selezione di artisti senesi in un confronto aperto e inatteso. Tra i capolavori si trovano Morandi, Carrà, De Pisis, ma anche gli astrattisti e il gruppo dell’informale come Alberto Burri, Afro e Leoncillo.
Dagli anni Venti ai Quaranta e l’arte per il regime tra accademismi e declinazioni arcaiche.
Inizia con un’opera monumentale di Paride Pascucci del 1926 che come afferma il curatore, Luca Quattrocchi “segna la fine del naturalismo ottocentesco” declinando il nuovo classicismo e il recupero della tradizione incoraggiato anche da un cambiamento delle tendenze di gusto del periodo fascista con accenni Decò. In questa sezione si trovano le opere di Mario Tozzi, Gino Severini, Filippo De Pisis del gruppo Italiens de Paris, mentre si delineano sempre più due orientamenti, quello novecentesco ufficiale e l’altro più arcaico che trova nell’arte etrusca, romana e greca una suggestiva ispirazione.
Ai capolavori di Lorenzo Viani seguono le opere di Afro, Pericle Fazzini, della Scuola Romana per poi arrivare al realismo di Renato Guttuso, e approdare all’astratto e all’informale di Alberto Burri e al trionfo della materia e del colore degli anni Sessanta. Nelle due collezioni, in tutti i vari periodi storici è stata data una lettura artistica completa di capolavori realizzati da personaggi di rilievo uniti ad artisti dell’area senese.
La scelta del titolo “Costellazioni” vuole essere una rappresentazione dell’arte di mezzo secolo come una mappa celeste, con stelle di grande luminosità, punti di riferimento fondamentali, insieme alle stelle infinitamente più piccole, brillanti e partecipi di quel grande misterioso universo artistico.
Sottolinea il curatore: “Nell’allestimento di Costellazioni si è quindi privilegiata un’ottica orizzontale nell’accostare la produzione locale e le opere di artisti riconosciuti a livello nazionale, non in una acritica paratassi ma nella convinzione che la produzione artistica di un periodo storico non è comprensibile attraverso il solo studio delle eccellenze e delle emergenze, ma attraverso le connessioni che tali emergenze intrattengono con le altre figure, secondarie o persino minori”.
In foto: Viani Lorenzo (Viareggio 1882 – Ostia 1936) Le Apuane, olio su tavola, inv 5048333 _LEN5087