A Reggio oltre 62mila persone sono sconosciute la fisco. Un piccolo esercito di “invisibili”, o “contribuenti fantasma” che non risultano percepire un redditto né compaiono nelle liste di disoccupazione o risultano inattivi come studenti e casalinghe. In Emilia Romagna la nostra è la provincia più a rischio con una percentuale di potenziali evasori del 16,6 %. A dirlo è una ricerca del centro studi Sintesi-Unioncamere Veneto che ha stilato la classifica sulla base dei dati del Ministero delle Finanze e dell’Istat. La ricerca è stata pubblicata sul quotidiano Il Sole 24 Ore.
A Reggio su una popolazione di 373.408 teorici contribuenti, quelli reali risultano essere solo 311.386: una differenza di 62.022 persone, che equivale a 16,6%. Dietro di noi c’è Piacenza, con il 16,4% e Rimini con un rapporto del 15,5%. Quarta in regione si piazza Modena (15,2%) seguita da Forli’-Cesena (14,6%), Ferrara (14,5%), Ravenna(14,1%) e Parma (13,4%). La provincia dove si registrano meno differenze tra contribuenti potenziali ed effettivi e’ Bologna, dove su 725.951 possibili titolari di una posizione presso il Fisco ne mancano “solo” 94.194, con una incidenza percentuale del 13,0%.
Va detto però che le province emiliano-romagnole sono al di sotto della media nazionale che è pari al 20,1%. In ogni caso si tratta di numeri che vanno letti con cautela. Non è detto infatti che gli invisibili siano tutti evasori, come dicono gli stessi ricercatori: nell’elenco possono rientrare infatti anche tanti dipendenti, magari part-time o assunti con un contratto in nero. La statistica inoltre analizza chi denuncia un reddito ai fini Irpef, ma non tiene poi conto se la dimensione del prelievo fiscale sia pari al dovuto.