Prato – Nella giornata di ieri pomeriggio il Consiglio comunale di Prato ha dato il via libera al Progetto Multiutility per la creazione di una gestione unitaria dei servizi nella Toscana centrale. Una delibera passata con 19 voti favorevoli, 5 astenuti, 2 contrari, per dar vita ad un progetto che prevede la fusione per incorporazione in Alia delle partecipazioni detenute in Publiservizi, Consiag spa e Acqua Toscana, società partecipate dei Comuni delle province di Prato, Firenze e Pistoia, che detengono partecipazioni in società operative nei settori di pubblica utilità quali acqua, energia e gas.
Non è stato un passaggio indolore perché durante il Consiglio Comunale non sono mancati i distinguo sull’operazione soprattutto da parte dell’opposizione e se la Lega ha lasciato l’aula al momento del voto mostrando dubbi sulla quotazione in Borsa, Fratelli d’Italia e Prato al Centro si sono astenuti: i primi perché avrebbero voluto” un percorso che coinvolgesse tutti i comuni della Toscana”, i secondi perché “ci sono ancora troppi dubbi sul progetto, compreso il rischio che la multiutility diventi un poltronificio di partito”, la consigliera del Movimento 5 Stelle Silvia La Vita si è espressa per un secco “no”. “La nuova holding avvierà un aumento di capitale per i Comuni e poi principalmente tramite collocamento in borsa di titoli azionari sul mercato speculativo”.
E lamentando il poco tempo a disposizione per leggere tutti i fascicoli sulla nuova holding ha elencato alcuni tra i punti secondo i quali la Multiutility è “una discutibile operazione finanziaria voluta dal Pd. Dalla mancata trasparenza e partecipazione,al rispetto del Referendum sull’acqua bene pubblico del 2011, al rischio d’impresa della quitazione in borsa,al conflitto d’interesse pubblico e privato”.
Ma anche in casa Pd per arrivare compatti alla meta è stata necessaria la stesura e l’approvazione di un emendamento nel quale per sei volte si è ribadito come la futura quotazione in Borsa sia “eventuale, oltre ad una serie di garanzie per i comuni più piccoli, la costituzione di comunità energetiche, e la tutela dei lavoratori e dei posti di lavoro.(È molto probabile che da ieri sia iniziato il percorso di riposizionamento all’interno del partito in vista delle elezioni amministrative del 2024).
Sulla Multiutility il Sindaco Matteo Biffoni ha invece lamentato il ritardo nella sua costituzione rispetto ai territori: “ma finalmente ci siamo: il Consiglio comunale di Prato compie il primo, importante passo per la nascita della Multiutility, quello della fusione. Nelle realtà dove sono arrivati prima di noi a creare multiutility di servizi, come Emilia Romagna o Lombardia per esempio, il sistema funziona meglio, ci sono investimenti maggiori e le bollette si possono ridurre”.
E ha aggiunto: “Si tratta di un processo non più rimandabile, un progetto che è rimasto troppo a lungo nel cassetto della politica e che, anzi, arriva in ritardo. Però finalmente ci siamo e non era scontato. Grazie alla sinergia di quasi 70 Comuni il processo di creazione della nuova Multiutility permetterà al nostro territorio di rafforzarsi, dando ai cittadini e alle imprese migliori servizi e un’azienda forte e radicata sul territorio. Appena anche gli altri Comuni coinvolti avranno approvato le delibere, le assemblee dei soci e i consigli di amministrazione delle società coinvolte avvieranno la procedura per la creazione della holding”.
“Oggi il consiglio comunale di Prato ha dato ufficialmente la propria adesione al progetto di creazione della multiutility toscana: una decisione storica, che permetterà una necessaria riorganizzazione dei nostri servizi pubblici locali con l’obiettivo di realizzare più investimenti sul territorio, generare sviluppo economico e offrire servizi di qualità per i cittadini – ha spiegato l’assessore Gabriele Bosi -. Si tratta di un punto di partenza, a cui dovranno seguire nei prossimi mesi altri passaggi importanti. Intanto, il primo passo è stato compiuto e di questo siamo soddisfatti”. Il segretario del Pd, Marco Biagioni ha rivendicato il percorso fatto dal partito e dalla maggioranza che alla fine ha portato a un voto compatto, mentre il capogruppo Sapia ha sottolineato che gli emendamenti rafforzano la delibera della multiutility.
Intanto in piazza del Comune si erano già viste sin dal mattino un centinaio di persone con striscioni e volantini che manifestavano il proprio disaccordo e Rossella Michelotti portavoce del Forum del movimento per l’acqua: “I cittadini vogliono tariffe a costi ragionevoli e servizi efficienti e la Multiutility non va in questa direzione perché un’operazione di tipo finanziario, le società quotate in borsa hanno come obiettivo l’utile che può essere anche dei Comuni ma dei grandi Comuni che detengono le maggiori quote e un domani dei soci privati. Ma gli utili vengono pagati con le tariffe dai cittadini”.