Pisa – Saranno circa 150 le opere, tra capolavori pittorici, sculture, oggetti surrealisti, disegni, collage, installazioni, fotografie d’autore e documenti d’archivio in mostra a Pisa al Palazzo BLU (dall’11 ottobre al 17 febbraio 2019) per raccontare la straordinaria avventura dell’avanguardia surrealista. Sarà un’occasione imperdibile per ammirare in Italia i pezzi più rilevanti dell’arte surrealista: si tratterà infatti, per la maggior parte, di opere che fanno parte della collezione permanente del Centre Pompidou di Parigi e che solo in particolari circostanze vengono mossi da lì.
La mostra “Da Magritte a Duchamp. 1929: il Grande Surrealismo dal Centre Pompidou” è curata da Didier Ottinger, tra i luminari dell’istituzione museale francese, curatore di fama internazionale e tra i massimi esperti al mondo dell’opera di Magritte, di Picasso e del Surrealismo quale movimento. Per l’occasione Ottinger ha messo insieme un impeccabile corpus di capolavori che accompagneranno i visitatori di Palazzo BLU a scoprire le meraviglie di quel movimento che ha profondamente mutato l’arte del XX secolo.
Il 1929, l’anno incredibile. Mentre in tutto il mondo il 1929 viene ricordato come l’anno terribile (crollo dell’economia, crisi dell’Internazionale comunista etc.), in quella Parigi fucina delle Avanguardie e capitale dello sviluppo artistico mondiale, il Surrealismo arrivava ad un punto di svolta: fu infatti in quell’anno che André Breton ed il poeta Luis Aragon modificarono il movimento dalle sue fondamenta teoriche pubblicando il secondo manifesto surrealista. Sempre in quel fatidico 1929 Salvador Dalí irruppe sulla scena parigina.
I capolavori. Ad accogliere il visitatore una grande varietà di opere di primaria importanza, per la maggior parte realizzate tra il 1927 e il 1935. Tra di esse l’immagine della mostra stessa, il capolavoro di Magritte intitolato Le double secret. Opera di notevoli dimensioni (114 x 162cm) e tra le più iconiche del Maestro. Fondamentale anche il nucleo di dipinti di Salvador Dalí presenti in mostra, tra i quali Dormeuse, cheval, lion invisibles del 1930 e L’âne pourri di poco precedente, del 1928.
I dipinti dialogheranno con i collage di Max Ernst, le sculture di Alberto Giacometti e Man Ray, con le maschere in filo di ferro di Alexandre Calder nonché con gli altri grandi dipinti di Picasso, Mirò, De Chirico, solo per citarne alcuni.
A coronamento del percorso espositivo e in “surreale antitesi” con la visione enigmatica di Magritte, l’opera di Marcel Duchamp “L.H.O.O.Q” (1930), la celebre Monna Lisa con i baffi. Si tratta di un prestito eccezionale poiché l’opera è di certo fra le più iconiche del Surrealismo, anche per la sua indole dissacrante: la denuncia contro il conformismo insita nell’opera di Duchamp si realizza mettendo in luce l’opera di Leonardo e allo stesso tempo contestando chi l’ammira ciecamente solo per uniformarsi al giudizio della massa.
Una mostra, quella che avrà luogo a Pisa, che intende far riflettere, stupire e ragionare e che si presenta come uno degli eventi culturali più importanti dell’inverno toscano.