A Peccioli Cavalleria Rusticana si veste di scarti industriali

Peccioli – Turiddu, Lola, Alfio e Santuzza vestiti di scarti. La magia del riciclo creativo targato SCART® torna a calcare il palco dell’Anfiteatro Fonte Mazzola di Peccioli dove il 13 luglio alle 21.30 andrà in scena per la Rassegna 11 Lune Cavalleria Rusticana, seconda produzione lirica della Fondazione Peccioli per in collaborazione con l’Accademia Musicale Alta Valdera e con la regia di Gianmaria Romagnoli.

L’opera, capolavoro del compositore livornese Pietro Mascagni, vedrà per la prima volta i protagonisti e le comparse vestire abiti realizzati al 100% con materiale di recupero, proveniente dall’Officina SCART® di Waste Recycling, che dallo scorso anno è entrata a far parte del Gruppo Hera.  A realizzare i costumi di scena alcune studentesse del corso in Design e Progettazione della Moda, Fashion Technology, Modellista cad abbigliamento dell’Istituto Modartech di Pontedera, coordinate dalla stilista e docente di Fashion Design Chiara Mosti.

Le giovani creative Beatrice Bazzano, Marta Palatresi, Irene Gonnelli, Laura Stellato, Margherita Giovannelli, Benedetta Dami, Elena Norci ed Erica Di Marco sono state ospiti dell’Officina SCART® di Waste Recycling per tre settimane. Dopo una ricerca storica sugli abiti di scena, la realizzazione dei bozzetti e dei cartamodelli, le studentesse hanno selezionato tessuti e materiali alternativi direttamente nei depositi in cui i rifiuti industriali di vario genere permangono per breve tempo prima di essere avviati a recupero o a smaltimento. Per poi proseguire con il taglio, la confezione, le applicazioni e il fitting con gli attori protagonisti e le comparse.

Una prova di stile in grado di dimostrare cosa possono diventare cavi e fili elettrici, componenti hardware per computer, ritagli di pelle e oggetti “sbagliati” destinati allo smaltimento come tomaie, provette e vari componenti per l’industria biomedicale e della moda, occhiali e cravatte. Così il protagonista della pièce, Turiddu, indossa scarti di plastica, elementi di laboratorio decorano gli abiti di Santuzza, tappi di bottiglia trapuntano il mantello vescovile e si allineano a formare il tricolore nella tipica fascia del primo cittadino, mentre una zanzariera dà forma e struttura all’abito nero del lutto siciliano indossato dalla madre di Turiddu. A far da sfondo all’opera prima del Mascagni scene realizzate sempre nell’ambito del progetto SCART® che interpretano con i rifiuti industriali interni ed esterni di una chiesa siciliana nel giorno di Pasqua.

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