Bagno a Ripoli – I giardini di Bagno a Ripoli nuova casa per le api e i loro alveari. È il progetto di apicoltura urbana ideato dal Comune ripolese per promuovere tra la popolazione la conoscenza di queste piccole creature fondamentali per l’ecosistema e la sua tutela. Il progetto, che sarà realizzato in collaborazione con l’Associazione regionale dei produttori apistici (Arpat), associazione senza scopo di lucro che riunisce 600 soci e rappresenta oltre 26mila alveari in tutta la Toscana, prevede due diverse iniziative, che troveranno concretezza in estate. Ieri i primi sopralluoghi per la loro realizzazione.
Al parco urbano di Grassina, in prossimità della pista ciclabile, in una posizione compatibile con l’attività del giardino e in assoluta sicurezza, sarà invece installato uno speciale gazebo espositivo trasparente e privo di copertura che consentirà a tutti di osservare da vicino l’attività di questi insetti instancabili e laboriosi e le operazioni dell’apicoltore. Gli alveari saranno dotati di sensori che consentiranno di monitorare costantemente l’attività delle api, quanto miele produrranno, e attraverso la composizione di quest’ultimo, come si evolve la situazione ambientale e la biodiversità nell’area circostante gli alveari.
“Sappiamo tutti che le api – dice Duccio Pradella, presidente di Arpat – producono miele, polline, pappa reale e propoli ma sappiamo anche che l’importanza delle api è soprattutto dovuta al loro instancabile lavoro di impollinazione. Ogni ape può visitare ogni giorno fino a 700 fiori, trasportando il polline da un fiore all’altro, con un passaggio fondamentale per l’agricoltura, l’ambiente e la biodiversità. Ben vengano quindi progetti come quello promosso dal Comune in collaborazione con la nostra associazione”.