A Cango Eumenidi di Cosimi celebra la nascita della democrazia

Firenze – A Cango Enzo Cosimi presenta Le Lacrime dell’eroe. Installazione coreografica sulle Eumenidi, terzo e ultimo capitolo della trilogia dedicata all’Orestea che lo ha visto impegnato negli ultimi anni in una ricerca sia formale che tematica intorno alla figura dell’eroe.

Presentato in prima nazionale al Roma Europa Festival 2022 è concepito con la drammaturgia di Enzo Cosimi e Maria Paola Zedda e la collaborazione di Marcello Cualbu, artista nell’ambito delle nuove tecnologie, Felice Colucci, programmatore, e Filippo Lilli, musicista compositore, Le lacrime dell’eroe si ispira all’ultimo capitolo dell’Orestea, Eumenidi, forse il più complesso atto della tragedia da trasferire sulla scena.

Il dramma è già avvenuto e l’azione si sviluppa principalmente attraverso i dialoghi di un processo riportati qui grazie al confronto con un’intelligenza artificiale, progettata appositamente.

Il lavoro si avvale della partecipazione di Alice Raffaelli, da un decennio interprete di punta degli spettacoli di Cosimi, che nel lavoro slitta tra differenti registri, passando dalla freddezza della macchina, alla durezza eburnea di Atena, sino alla spettralità di Clitemnestra. Insieme a lei le figure complici di Oreste, Lorenzo Caldarozzi, qui alla sua prima collaborazione con la Compagnia, e Apollo, impersonificato da Lilli, che sottilmente accompagnano e tramano l’azione.

Eumenidi celebra la nascita della democrazia. Lo fa attraverso l’assoluzione di un matricida. L’intelligenza artificiale, istruita attraverso il testo di Eschilo, gli atti di maxi processi, fatti di cronaca, estratti di saggi di filosofia politica, viene interrogata nella creazione del verdetto finale.

Il confronto con il tema della colpa legata al matricidio è affrontato attraverso il format dell’installazione coreografica grazie alla costruzione di un set visivo clinico, specchiato e glaciale che rimanda al panopticon e rifrange la potenza e l’attualità del dramma.

Nel lavoro il tema del controllo divino si trasferisce in una riflessione sull’invasione della sorveglianza e del tracciamento digitale nella vita quotidiana, rivelando la sua allarmante arbitrarietà e la vulnerabilità nell’errore.

Il lavoro riflette sul ruolo della democrazia oggi, sulla post-verità, sull’utilizzo e sull’importanza degli algoritmi e dei bot nella creazione dell’immagine nel presente, aprendo la tragedia alla contemporaneità.

Foto di Gino Rosa

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