A Calenzano alloggi temporanei per immigrati

Residenza di Primo Inserimento: si chiama così, la struttura abitativa temporanea per immigrati che il Comune di Calenzano ha realizzato in collaborazione con la Regione e Casa spa. Gli ospiti devono essere in regola con il permesso di soggiorno e avere un lavoro. L’edificio, costruito secondo i criteri di bioedilizia per abbattere costi di gestione e raggiungere allo stesso tempo elevate performances di efficienza energetica, si sviluppa per tre livelli fuori terra, contiene 15 unità abitative di svariata metratura, da alloggi piccolissimi a quelli in condivisione fino a veri e propri appartamenti per famiglie, e ha la capienza di 36 posti letto. Una struttura che produce le condizioni necessarie per permettere il ricongiungimento di nuclei famigliari.
La permanenza in locazione prevista è di medio termine, con contratti a 3+2, a canone agevolato. Il costo complessivo dell’intera operazione è di 1 milione e 826mila euro, di cui 739mila euro di provenienza regionale, il resto dal Comune di Calenzano.
“La spinta al progetto – ha detto Allocca durante l’intervento che ha concluso il convegno che si è tenuto ieri mattina a Palzzo Bastogi riguardante l’abitare – è arrivata da una semplice considerazione. Ovvero che l’immigrazione non è un fenomeno occasionale ed imprevedibile. In Toscana gli stranieri sfiorano il 10% della popolazione residente e sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi 10 anni. Non si tratta più di emergenza. Possiamo però parlare urgenza quando dobbiamo affrontare il discorso relativo all’individuazione di soluzioni abitative per queste persone, perchè è il problema principale di chi, con coraggio, decide di trasferirsi da uno stato all’altro in cerca di opportunità di lavoro e benessere”. 
Un’esperienza quella di Calenzano che potrebbe essere considerata pilota per cercare di sbrogliare la situazione di caos e degenrazione che si è creata nel campo immigrazione-locazione. E, in generale, sul tema dell’abitare.
“L’unico modo – ha aggiunto Allocca – che abbiamo per cercare di porre un rimedio a questa situazione che è progressivamente degenerata, è riuscire ad aggredire il mercato stesso con politiche pubbliche efficaci. Come introdurre una tassa di scopo sugli alloggi lasciati sfitti, valorizzare il ruolo delle Agenzie per la casa oppure spostare risorse per sostenere gli affitti senza un erogazioni a pioggia ma più mirate. Insomma – ha concluso – occorre il coraggio di mettere in atto politiche incisive per affrontare un tema che viene considerato minato. Coraggio unito al rigore e alla voglia di cambiare una situazione che è diventata insostenibile”.

 

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