In arrivo un quinto progetto per la pista di Peretola

Verso fine luglio, in attesa che il Consiglio regionale approvasse il Pit (Piano di indirizzo territoriale), il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, aveva prospettato un a soluzione nuova: la pista obliqua. Il progetto proposto da Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), infatti, non era piaciuto alle amministrazioni comunali di Prato, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, che si erano schierate contro la costruzione di una pista parallela a quella attualmente attiva nello scalo aeroportuale di Peretola. La pista obliqua, qualunque fosse la sua angolazione, aveva spiegato il Governatore, permetterebbe di far passare gli aerei sul macrolotto pratese, evitando i sorvoli dei centri di Prato e Firenze, nonché delle aree fiorentine di Novoli, Rifredi, Castello, Quaracchi e Peretola. Alla questione pista, però, si era intrecciato l’affare Meridiana. La compagnia aerea sarda, infatti, aveva annunciato di voler abbandonare lo scalo aeroportuale fiorentino, innescando una diatriba fra Comune di Firenze e Regione Toscana. Dario Nardella, vicesindaco di Firenze, aveva chiesto alla Regione di risolvere al più presto la questione della nuova pista di Peretola, così da scongiurare il declassamento dell’aeroporto fiorentino ed il suo abbandono da parte di Meridiana. L’assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simonicini, a seguito di un incontro con Giuseppe Gentile, nuovo amministratore delegato della compagnia aerea, aveva assicurato, però, che la realizzazione della nuova pista non pesava in alcun modo sulla scelta di Meridiana.

La progettazione e realizzazione della pista dell’Amerigo Vespucci, aveva concluso Simoncini, avrebbe comunque un orizzonte temporale troppo lungo per dettare una simile scelta da parte dell’azienda, che, a suo dire, avrebbe scelto di abbandonare Peretola a seguito della fusione con Eurofly. L’abbandono dell’aeroporto di Firenze da parte di Meridiana, che ha scelto per adesso di collegare l’Amerigo Vespucci soltanto con Cagliari e Londra , significherebbe la perdita di circa 150 posti di lavoro fra tecnici, personale di terra, piloti ed assistenti di volo. Per questo negli scorsi giorni il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione volta a scongiurare l’abbandono dell’aeroporto fiorentino da parte di Meridiana ed una delibera che sancisce il riacquisto di quote dell’Amerigo Vespucci da parte della Regione. Enrico Rossi, poi, ha annunciato che presto incontrerà i vertici della compagnia aerea per cercare di convincerli a non abbandonare Firenze.

Nel frattempo, però, Comune e Regione hanno continuato il confronto sulla questione pista. Enac aveva richiesto One Works, Nomisma e Kpmg di prendere in analisi la migliore soluzione per l’aeroporto fiorentino. Dal loro lavoro era risultato lo studio intitolato “Stato del sistema aeroportuale nazionale, scenari e strategie di sviluppo”, dal quale era emerso che la migliore soluzione sarebbe quella della pista parallela e che, in ogni caso, per consentire all’Amerigo Vespucci di non venire declassato sarebbe necessaria una integrazione fra i due scali aeroportuali di Firenze e Pisa. Sulla scorta del rapporto di Enac,  il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, aveva allora bocciato la pista obliqua prospettata da Rossi e rilanciato l’idea della pista parallela. Renzi si trova, infatti, a dover fronteggiare le richieste dei propri cittadini (che non vorrebbero che gli aerei sfrecciano sulle loro case, come adesso accade a Peretola e Quaracchi) ed i veti del sindaco di Sesto Fiorentino (che non vuole cedere a far passare gli aerei sopra al suo comune).

A Palazzo Vecchio, insomma, andrebbero a genio o una soluzione con “pista parallela pura”  (ossia con una seconda pista parallela all’autostrada A11), o una con “pista convergente” (ruotata di 10° rispetto all’autostrada e che, perciò, permetterebbe di evitare il passaggio degli aerei sui centri abitati), o, infine, con una “pista divergente” (con punto di fuga orientato di 10° verso nord, prendendo come riferimento sempre l’autostrada).  Dato che la soluzione parallela (con le sue tre varianti della pista parallela pura, della pista convergente e della pista divergente) verrebbe osteggiata da Prato, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e quella obliqua da Firenze, Rossi ha annunciato che, per trovare una soluzione definitiva alla questione aeroporto, la Regione ha affidato ad una squadra di tecnici il compito di elaborare un progetto con pista obliqua che, però, rispetti quattro prescrizioni. La pista non dovrà, innanzitutto, essere lunga più di 2 km e dovrà avere due aree di sicurezza di 300 m ciascuna all’inizio ed alla fine. Non dovrà obbligare aerei, per i decolli e gli atterraggi, a passare sopra i centri abitati di Campi Bisenzio e Prato. Non dovrà essere previsto un ampliamento senza limiti dell’aeroporto, così da evitare la concorrenza con Pisa.

E, infine, la pista non dovrà essere parallela per evitare il passaggio degli aerei sul centro storico di Firenze e su Sesto Fiorentino. Il progetto, ha assicurato il Governatore, sarà pronta entro tre settimane al massimo. 

Total
0
Condivisioni
Prec.
Reggiana, prima vittoria acciuffata in extremis

Reggiana, prima vittoria acciuffata in extremis

Prima vittoria ottenuta allo scadere dagli uomini di mister Mangone

Succ.
Caro direttore, nella cultura ci crediamo sul serio

Caro direttore, nella cultura ci crediamo sul serio

La risposta dell'assessore Catellani: che sia io o un altro a guidare la

Verso fine luglio, in attesa che il Consiglio regionale approvasse il Pit (Piano di indirizzo territoriale), il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, aveva prospettato un a soluzione nuova: la pista obliqua. Il progetto proposto da Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile), infatti, non era piaciuto alle amministrazioni comunali di Prato, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, che si erano schierate contro la costruzione di una pista parallela a quella attualmente attiva nello scalo aeroportuale di Peretola. La pista obliqua, qualunque fosse la sua angolazione, aveva spiegato il Governatore, permetterebbe di far passare gli aerei sul macrolotto pratese, evitando i sorvoli dei centri di Prato e Firenze, nonché delle aree fiorentine di Novoli, Rifredi, Castello, Quaracchi e Peretola. Alla questione pista, però, si era intrecciato l’affare Meridiana. La compagnia aerea sarda, infatti, aveva annunciato di voler abbandonare lo scalo aeroportuale fiorentino, innescando una diatriba fra Comune di Firenze e Regione Toscana. Dario Nardella, vicesindaco di Firenze, aveva chiesto alla Regione di risolvere al più presto la questione della nuova pista di Peretola, così da scongiurare il declassamento dell’aeroporto fiorentino ed il suo abbandono da parte di Meridiana. L’assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simonicini, a seguito di un incontro con Giuseppe Gentile, nuovo amministratore delegato della compagnia aerea, aveva assicurato, però, che la realizzazione della nuova pista non pesava in alcun modo sulla scelta di Meridiana.

La progettazione e realizzazione della pista dell’Amerigo Vespucci, aveva concluso Simoncini, avrebbe comunque un orizzonte temporale troppo lungo per dettare una simile scelta da parte dell’azienda, che, a suo dire, avrebbe scelto di abbandonare Peretola a seguito della fusione con Eurofly. L’abbandono dell’aeroporto di Firenze da parte di Meridiana, che ha scelto per adesso di collegare l’Amerigo Vespucci soltanto con Cagliari e Londra , significherebbe la perdita di circa 150 posti di lavoro fra tecnici, personale di terra, piloti ed assistenti di volo. Per questo negli scorsi giorni il Consiglio regionale della Toscana ha approvato una mozione volta a scongiurare l’abbandono dell’aeroporto fiorentino da parte di Meridiana ed una delibera che sancisce il riacquisto di quote dell’Amerigo Vespucci da parte della Regione. Enrico Rossi, poi, ha annunciato che presto incontrerà i vertici della compagnia aerea per cercare di convincerli a non abbandonare Firenze.

Nel frattempo, però, Comune e Regione hanno continuato il confronto sulla questione pista. Enac aveva richiesto One Works, Nomisma e Kpmg di prendere in analisi la migliore soluzione per l’aeroporto fiorentino. Dal loro lavoro era risultato lo studio intitolato “Stato del sistema aeroportuale nazionale, scenari e strategie di sviluppo”, dal quale era emerso che la migliore soluzione sarebbe quella della pista parallela e che, in ogni caso, per consentire all’Amerigo Vespucci di non venire declassato sarebbe necessaria una integrazione fra i due scali aeroportuali di Firenze e Pisa. Sulla scorta del rapporto di Enac,  il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, aveva allora bocciato la pista obliqua prospettata da Rossi e rilanciato l’idea della pista parallela. Renzi si trova, infatti, a dover fronteggiare le richieste dei propri cittadini (che non vorrebbero che gli aerei sfrecciano sulle loro case, come adesso accade a Peretola e Quaracchi) ed i veti del sindaco di Sesto Fiorentino (che non vuole cedere a far passare gli aerei sopra al suo comune).

A Palazzo Vecchio, insomma, andrebbero a genio o una soluzione con “pista parallela pura”  (ossia con una seconda pista parallela all’autostrada A11), o una con “pista convergente” (ruotata di 10° rispetto all’autostrada e che, perciò, permetterebbe di evitare il passaggio degli aerei sui centri abitati), o, infine, con una “pista divergente” (con punto di fuga orientato di 10° verso nord, prendendo come riferimento sempre l’autostrada).  Dato che la soluzione parallela (con le sue tre varianti della pista parallela pura, della pista convergente e della pista divergente) verrebbe osteggiata da Prato, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio e quella obliqua da Firenze, Rossi ha annunciato che, per trovare una soluzione definitiva alla questione aeroporto, la Regione ha affidato ad una squadra di tecnici il compito di elaborare un progetto con pista obliqua che, però, rispetti quattro prescrizioni. La pista non dovrà, innanzitutto, essere lunga più di 2 km e dovrà avere due aree di sicurezza di 300 m ciascuna all’inizio ed alla fine. Non dovrà obbligare aerei, per i decolli e gli atterraggi, a passare sopra i centri abitati di Campi Bisenzio e Prato. Non dovrà essere previsto un ampliamento senza limiti dell’aeroporto, così da evitare la concorrenza con Pisa.

E, infine, la pista non dovrà essere parallela per evitare il passaggio degli aerei sul centro storico di Firenze e su Sesto Fiorentino. Il progetto, ha assicurato il Governatore, sarà pronta entro tre settimane al massimo. 

Total
0
Condivisioni
Prec.
Reggiana, prima vittoria acciuffata in extremis

Reggiana, prima vittoria acciuffata in extremis

Prima vittoria ottenuta allo scadere dagli uomini di mister Mangone

Succ.
Caro direttore, nella cultura ci crediamo sul serio

Caro direttore, nella cultura ci crediamo sul serio

La risposta dell'assessore Catellani: che sia io o un altro a guidare la

You May Also Like
Total
0
Condividi