Per fare una corretta analisi su come affrontare nel 2023 la lotta alla mafia 4.0, in special modo dopo la cattura di Matteo Messina Denaro, occorre partire da alcuni numeri e dati.
NUMERI IN EURO DELLE MAFIE IN ITALIA
TESORONE (MAFIE ITALIANE)
3000 MILIARDI
FATTURATO IN ITALIA (MAFIE ITALIANE E STRANIERE)
220 MILIARDI
FATTURATO IN TOSCANA (MAFIE ITALIANE E STRANIERE)
17 MILIARDI
Quante sono le mafie o le forme di criminalità organizzata e non presenti in Italia.
SICILIA: cosa nostra, stidda, clan singoli
CALABRIA: ‘ndrangheta
PUGLIA: sacra corona unita, società foggiana, clan baresi, clan foggiani
CAMPANIA: camorra, casalesi
ABRUZZO: clan rom, clan sinti
BASILICATA: basilischi (scomparsa)
LAZIO: clan rom, clan sinti, ex banda magliana, clan Ostia, cosa nostra Tiburtina
VENETO: mala del Brenta (scomparsa e poi riapparsa), clan giostrai
CINESE: triadi, gang, nuova mafia economica
ALBANIA: mafia albanese
SERBIA: mafia serba
EX URSS: mafia russa, mafia ucraina, mafia georgiana, mafia moldava
ROMANIA: mafia rumena, clan rom
NIGERIA: black axe, eiye, vikings, maphite ed altri gruppi criminali organizzati
SENEGAL: gruppi organizzati
TANZANIA: gruppi narcos
BULGARIA: mafia bulgara
EL SALVADOR: gang
PERU/ECUADOR: gang
BRASILE: gruppi narcos
EGITTO: gruppi organizzati soprattutto nei mercati
ERITREA: gruppi organizzati nel traffico esseri umani
INDIA: gruppi organizzati
PAKISTAN: gruppi narcos
AFGHANISTAN: gruppi narcos
BELGIO – OLANDA: mocro maffia
TURCHIA: gruppi narcos.
Dopo questi elementi non possiamo non accennare alla cattura del boss Matteo Messina Denaro che dopo un 2022 deludente fa partire il 2023 nel modo migliore.
Occorre parlare già del “dopo” Matteo Messina Denaro. E forse è la parte della vicenda più importante. Addirittura più importante della cattura dello stesso superlatitante. Cosa Nostra non aveva un capo in Messina Denaro ma solo un personaggio di spicco. Un ex plenipotenziario di quella Cupola che vedeva in Totò Riina il suo deus ex machina incontrastato. Dopo Riina l’amico fedele Denaro. Dopo Denaro fiancheggiatori e personaggi di spessore diverso. Che debbono essere assicurati alla giustizia e che potranno diventare la chiave di lettura di quanto accaduto in questi ultimi venti anni. Politica e mafia, istituzioni e mafia, imprenditoria e mafia. Una volta scoperto il codice verranno fuori i nomi da troppo tempo tenuti nella cassaforte delle connivenze e delle complicità. Proprio adesso lo Stato deve essere più forte e determinato sino al punto di sferrare il colpo di grazia per un repulisti generale che adesso potrebbe essere davvero a portata di mano. Un’occasione d’oro, forse unica, quella del “dopo Denaro”.
Un’occasione da sfruttare senza esitazioni e con coraggio qualora si voglia davvero eliminare gran parte della feccia criminale, politica e istituzionale che per anni e anni ha avuto il potere di vita e di morte in Sicilia come nel resto d’Italia e oltre. Nel punto in cui siamo occorre spingere al massimo per portare alla luce decine di segreti che hanno insanguinato il nostro martoriato Paese. Ora più che mai si deve conoscere la verità su pupi e pupari da troppo tempo rimasti nella penombra di polverosi archivi sicuri, anzi certi, di rimanere impuniti. Adesso altre verità potranno svelarci le responsabilità che gravano su numerose stragi i cui contorni sono rimasti colpevolmente nebulosi a protezione di intoccabili e mammasantissima. Telefonino e agenda di Messina Denaro rappresentano la minima parte del suo enorme “data base” che speriamo salti fuori al più presto. Ma già da ieri e da ieri l’altro numerosissime persone non dormono più sonni tranquilli. Speriamo parimenti nella loro cattura, solo cosi l’operazione “Denaro” potrà dirsi conclusa.
Detto questo oggi la mafia in tutte le sue forme in un periodo post pandemico in un contesto di guerra in Europa avendo una disponibilità economica notevole ha la possibilità di scegliere la via più conveniente per lei: l’inabissamento.
L’inabissamento è il modello vincente. È il silenzio dell’operare per far soldi. Inabissamento che non significa, attenzione che non spara o non ammazza più, ma che lo fa solo per utilità, non per terrorismo. Nel 2023 la nuova questione da seguire sarà principalmente, oltre ai soliti settori tradizionali, il PNRR. I clan son pronti e useranno le loro risorse. E lo Stato non deve dare alcun segno di cedimento. In un momento in cui è importante tenere alta la guardia contro la mafia è opportuno ricordare cosa pensava Antonino Caponnetto riguardo al carcere duro dei mafiosi, il famoso 41 bis.
“Tagliare ogni legame, ogni possibilità di mantenere i contatti tra i boss e la propria famiglia, questo è l’art. 41 bis. Perchè prima d’ora questi delinquenti all’Ucciardone, neanche passavano dalle celle, non ci passavano proprio, entravano ed andavano dritti in infermeria tutti quanti. Pigiami di lusso, rolex d’oro al braccio, pasti ordinati presso i migliori ristoranti… innaffiati con lo champagne. Questa era la vita dei boss mafiosi… addirittura lì dentro la notte si tenevano riunioni… ECCO PERCHÉ L’ART 41BIS AVEVA ED HA UNA SUA RAGION D’ESSERE”.
Oggi non bisogna quindi credere che con l’arresto di Messina Denaro la mafia sia finita perché non è così. Basti pensare al tesorone da 3.000 miliardi. Il recente caso scoppiato 2 anni fa di soldi riconducibili su conti esteri che si basa su una informativa della Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha permesso di quantificare in circa 500 miliardi di euro di cui oltre il 20% liquidi, il giro di affari di alcuni gruppi criminali campani, calabresi e siciliani anche se ancora il caso è aperto e non ci sono condanne e non è chiaro neppure se ci sono indagati, e d’altronde vale il principio dell’innocenza fino a condanna definitiva. Il dato dei 500 miliardi è però emerso in modo netto dalle intercettazioni di cui alla informativa e pertanto è plausibile. A livello internazionale esistono diversi broker delle organizzazioni criminali italiane e la Fondazione Caponnetto insieme all’Omcom ritiene che all’incirca il valore del c.d. tesorone sia presumibilmente pari a 3.000 miliardi di euro.
Di fronte a un valore del genere che permetterebbe di risanare il debito pubblico italiano non si può che rimanere esterrefatti dal silenzio attorno a tale questione. Occorre quindi che la mafia dopo la cattura di Matteo Messina Denaro ritorni ad essere un tema 24h al giorno pensando da un lato al dopo ma senza dimenticare che la lotta alla mafia occorre farla prima che la stessa operi.