Firenze – Tutto in un decreto legge: il ddl 1660, già trattato su queste pagine, vede, oltre a 13 nuovi reati e l’inasprimento delle pene per quelli previsti, in particolare il passaggio da sanzioni amministrative a detenzioni in carcere (dibattute le norme “anti-Gandhi e “anti.Salis”, ovvero iniziative di protesta passiva come sit-in e occupazione di immobili anche pubblici e abbandonati) anche una normativa che blocca la produzione industriale della canapa e i suoi derivati. Una proposta quest’ultima che ha fatto infuriare le associazioni di agricoltori, compresa la Coldiretti, e che è ritenuta per la maggior parte dei produttori italiani che hanno scommesso sulla filiera, una vera e propria follia.
Sulla questione, è intervenuto il capogruppo Pd in consiglio regionale Vinenzo Ceccarelli, definendo “inaccettabile” il “tentativo di bloccare la filiera della canapa”.
“E’ in discussione proprio in questi giorni in Parlamento il ddl Sicurezza (AC 1660) che contiene anche misure che, se approvate, andranno a bloccare in maniera irreversibile una delle filiere di agroindustriali d’eccellenza del Made in Italy, come quella della produzione della canapa industriale e dei suoi derivati – ricorda Ceccarelli nella nota – già nel giugno 2024 come gruppo consiliare PD abbiamo presentato una mozione in Consiglio Regionale per tutelare questo importante settore. Oggi ci uniamo all’appello delle associazioni degli operatori agricoli rivolto ai deputati e senatori affinchè venga respinto questo provvedimento contenuto nel disegno di legge sicurezza e si portino questi temi ad un tavolo specifico presso il Ministero dell’Agricoltura e ci si confronti con le associazioni degli operatori del settore”.
Del resto, come non manca di sottolineare Ceccarelli, si sta parlando di un settore che ha un enorme potenziale produttivo, che riguarda vari campi, come la cosmesi, erboristeria, bioedilizia , florovivaismo e tessile. Quale può essere dunque la ragione dell’accanimento contro un settore che impiega tra l’ltro, moltissimi giovani? “E’una decisione miope, dettata da un fervore ideologico che rischia di annientare una filiera ad alto valore aggiunto, con tanti giovani impegnati”. S tratta di aun fileira che da sola “vale 500 milioni di fatturato annuo con oltre 10mila posti di lavoro”.
Conclude Ceccarelli: “Credo che questa sia la strada corretta per conoscere e comprendere questo settore e non farsi trascinare da ideologie e informazioni fuorvianti come quella che vuole legare questo settore a quello del mercato delle sostanze stupefacenti. Compito di un Parlamento responsabile è quello di ascoltare, comprendere e decidere per il bene della comunità e non nascondersi dietro a ideologie e faziosità.”.
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