Affitti brevi, sì al codice di autoregolamentazione, ma resta il vuoto normativo

Funaro: “Interessante, ma bisogna regolamentare il mercato”

Firenze – Proposto il codice di autoregolamentazione per gli affitti brevi dall’associazione Property Managers, la questione viene posta, ai margini di un evento a Palazzo Vecchio che si è tenuto questa mattina, alla sindaca Sara Funaro, che commenta: “Si tratta di proposte senz’altro interessanti, soprattutto per la convivenza all’interno dei condomini, che comprendono temi sollevati più volte. E questo è un pezzo del problema. C’è poi un altro fronte, che riguarda la difficoltà di trovare forme di abitare, e forme di abitare sostenibile. Non si tratta di una battaglia che viene portata avanti da parte nostra tanto per fare: c’è un tema reale. Abbiamo studenti universitari che hanno difficoltà a trovare casa in città, per cui rischiano di indirizzarsi verso altre università e la città rischia di non avere ragazzi che possano arrivare, investire, crescere sul nostro territorio; ma abbiamo anche famiglie in difficoltà perché non trovano l’alloggio. Quindi: è bene avere una regolamentazione all’interno dei condomini, ma dobbiamo andare avanti per avere una regolamentazione del mercato, perché questa è un’esigenza”.

Sara Funaro, sindaca di Firenze

Infine, per quanto irguarda i ricorsi che sono stati intentati per le norme che Palazzo Vecchio ha reinserito all’interno del piano strutturale con le limitazioni all’apertura di nuovi affitti brevi turistici, Funaro dice: “Noi abbiamo fatto i nostri provvedimenti, loro hanno fatto i loro ricorsi. Andremo avanti e vedremo cosa diranno successivamente le sentenze”.

Sempre sulla decisione di Property Managers di lanciare un codice in 5 punti di regole per gli host, interviene con nota congiunta Federconsumatori Toscana, Progetto Firenze e Sunia Firenze e Toscana: “Prendiamo atto positivamente del riconoscimento di responsabilità, che finalmente arriva almeno da alcuni tra i Property managers, nei confronti dei condomini e di quanti vi risiedono o lavorano, costretti da anni a farsi carico dei problemi e dei costi creati da imprese di locazione breve e di ricettività extra-alberghiera, cui tutt’oggi si consente di instaurarsi in immobili residenziali. Problemi che, come documentato dai tanti che si rivolgono al nostro sportello “questo condominio non è un albergo” non derivano da sporadiche azioni di questo o quel turista o gestore maleducato. Sono problemi di sistema che, oltretutto, per le dimensioni che hanno assunto nella nostra città, si estendono ben oltre le mura dei condomini, investendo tutta la comunità cittadina con i ben noti effetti di stravolgimento sul mercato abitativo, sulle dinamiche socio-economiche di interi quartieri, e gli effetti inflattivi sul costo della vita ne derivano”.. 

Continua la nota : “La fermezza con cui da anni chiediamo alla politica e ai legislatori di rivedere le norme che consentono ad attività di impresa (professionali o no, non fa alcuna differenza) di instaurarsi in immobili residenziali si fonda sulla consapevolezza che questo sistema va cambiato con decisione e in fretta.  Bene dunque la buona volontà, ma non basta. Per affrontare alla radice i problemi strutturali serve riempire quel vuoto normativo che continuiamo a denunciare”.

Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana

“Le parole di Property Managers sembrano espressione di una volontà conciliativa, di volere trovare una soluzione – sottolinea Laura Grandi, presidente di Federconsumatori toscana – Tuttavia, mi sembrano anche espressione di un certo buonismo di maniera, di quel “vogliamoci bene”, che lascia il tempo che trova. Ci vogliono norme cogenti, che non limitino, edulcorino in qualche modo questa attività, ma che non si possa proprio esercitare. In altre parole, tutto ciò che riguarda ritoccare o limare, seppur frutto di buona volontà, fanno parte di quelle azioni che rimangono inefficaci, o, peggio, si rivelano deleterie”.

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