Pubblichiamo l’appello di docenti dell’Università di Parma alle autorità accademiche per il cessate il fuoco a Gaza e per un atto di solidarietà con ricercatori e studenti palestinesi.
Non si può restare in silenzio di fronte agli eventi drammatici che insanguinano la Palestina, in particolare alle orrende stragi di vittime civili (in maggioranza donne e bambini) quotidianamente provocate dalle forze armate israeliane nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre in poi, alle sofferenze e fame dovute al blocco dei soccorsi umanitari e alla distruzione degli ospedali. L’azione barbara e criminale di Hamas non può giustificare molteplici e perduranti azioni altrettanto barbare e criminali, nonché l’assedio spietato che provoca una carestia devastante.
Siamo consapevoli della delicatezza e della complessità che caratterizzano la storia dei rapporti tra Israele e Palestina, condanniamo apertamente l’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, ma non è accettabile la drammatica situazione di distruzione e di morte venutasi a creare a seguito delle decisioni del Governo israeliano. Ad oggi sono oltre 30mila i morti e 70mila i feriti palestinesi. La voce di sdegno della comunità internazionale si deve alzare forte contro l’attuale Governo israeliano e la sua disumana azione militare, in attesa di giudizio presso la Corte Internazionale di Giustizia.
Tra le vittime dei bombardamenti che colpiscono Gaza c’è il sistema di istruzione palestinese: scuole, università, laboratori e biblioteche sono stati sistematicamente distrutti, e numerosi sono i docenti, ricercatori e studenti che sono stati uccisi. Anche in Cisgiordania sono aumentati negli ultimi mesi gli attacchi ai campus universitari e gli arresti di studenti e docenti. Ad oggi, nessuna istituzione accademica israeliana ha esplicitamente condannato quanto sta avvenendo.
Ci appelliamo alle comunità accademiche di Israele affinché si dissocino dall’azione del governo e chiedano un cessate il fuoco immediato.
Ci appelliamo al popolo israeliano affinché esprima apertamente il proprio dissenso verso una conduzione della guerra che appare senza sbocchi, se non quelli, inaccettabili, della pulizia etnica o di un’occupazione militare permanente. Le dimostrazioni di questi giorni di fronte alla Knesset che chiedono elezioni immediate per arrivare al rilascio degli ostaggi sono un primo segnale incoraggiante, che può evolvere in positivo se aiutato dall’esterno.
Ci appelliamo al nostro Governo affinché operi insieme alla Comunità Internazionale, nel dar seguito alla recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che, per la prima volta senza il veto americano, ha deliberato in favore di un cessate il fuoco immediato a Gaza.
In questo contesto, le istituzioni accademiche italiane, oltre ad esprimere una ferma condanna dei crimini commessi, dovrebbero dare un segnale chiaro di solidarietà con il mondo accademico palestinese. Chiediamo pertanto che gli organi di governo dell’Università di Parma compiano un gesto concreto, istituendo borse di studio e di ricerca per studenti e ricercatori palestinesi, come fatto nel recente passato per studenti e ricercatori ucraini.
Parma 8 aprile 2024
I primi firmatari
Roberto De Renzi Prof. Ord. Dipartimento SMFI
Roberto Fieschi Prof. Emerito Dipartimento SMFI
Roberto Fornari Prof. Ord. Dipartimento SMFI
Massimo Ghidini Prof. Ass. Dipartimento SMFI
Paolo Andrei Prof. Ord. Dipartimento SEA
Franca Bigi Prof. Ord. Dipartimento SCVSA
Stefano Caselli Prof. Ord. Dipartimento SMV
Gabriele Costantino Prof. Ord. Dipartimento ALIFAR (in attesa di conferma)
Marco Deriu Prof. Ass. Dipartimento DUSIC