Firenze – Due giorni di pioggia, e il nuovo magazzino di Alia in via dello Scalo Argingrosso si riempie di acqua. Acqua, piovana, beninteso, ma come si vede dall’immagine, piuttosto alta, tant’è vero che i lavoratori stamane si sono trovati a dover ritirare i mezzi per l’attività a piedi fradici , con l’acqua quasi ai polpacci. “Eppure- dicono dai Cobas aziendali, che hanno denunciato la situazione – questo non è che uno dei segnali delle tante criticità che denunciamo da tempo. eppure, sulla zona erano stati fatti sopralluoghi da parte dei periti e anche dalle Rls dei sindacati confederati e il via libera era stato dato”.
Un’ulteriore spinta, insomma, allo sciopero che i Cobas hanno proclamato per lunedì 8 aprile, sulla base di una piattaforma rivendicativa che riscuote molte simpatie fra gli operatori e che riguarda svariati punti. In primo piano, la modifica dell’ultimo accordo per le assunzioni firmato a novembre, che ha visto la sottoscrizione, dicono dai Cobas Alia, anche dei sindacati maggiormente rappresentativi. Un accordo che “prevede per gli operatori di primo livello (quello più basso) sei anni per raggiungere il secondo livello A (quello più alto). Meglio rispetto al CCNL”, ma ancora insufficiente per i lavoratori, “abbandonati nelle plaghe di stipendi non sufficienti ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa”., come vorrebbe la nostra Carta fondamentale. Un tema che si intreccia strettamente col secondo punto della piattaforma, ovvero quello di assumere direttamente tutti i lavoratori, reinternalizzando tutti gli appalti. “Il faro va sul peggioramento progressivo delle condizioni di lavoro – dicono dal sindacato di base – sia in fatto di qualità per quanto riguarda l’attività lavorativa che, conseguentemente, della vita. Parlando dell’orario, ad esempio, ormai siamo al lavoro 7 giorni su 7, con l’immaginabile deterioramento che ciò induce nei rapporti personali, familiari e di amicizia in primis. Con un’altra sorpresa in fieri – concludono dal sindacato – vale a dire, la possibilità che si tratti l’obbligatorietà della domenica in cambio di una sorta di ticket di 80 euro, valido per tutti”. Senza parlare dei lavoratori interinali, per i quali vigono orari impossibile e domeniche, assicurano i lavoratori “pressoché fisse”.
Infine, i Cobas Alia sostengono la richiesta del gruppo comunale Sinistra Progetto Comune, nella richiesta di rendere pubblici gli atti per la concessione dei cosiddetti _Benefit che l’azienda sembra aver riconosciuto solo a “dirigenti e quadri”, disconoscendo, secondo i lavoratori, lo sforzo degli operatori alla base della piramide, “Se questi sono i passi che si stanno compiendo verso la Multiutility – si chiedono i lavoratori in campo – cosa dobbiamo aspettarci, quando la Multiutility sarà realizzata del tutto?”.
Proclamato dunque sciopero per lunedì 8 aprile, per l’intero turno, con presidio sotto la sede di Alia alle 10.