Firenze – Una nuova aggressione a un operatore della Polizia Penitenziaria è avvenuta stamattina a Sollicciano.
E’ la UILPA Polizia Penitenziaria di Firenze a darne notizia. “Un detenuto di origine magrebina, già noto per la loro indole violenta, e poco incline al rispetto degli operatori penitenziari, ha aggredito con schiaffi e pugni un operatore di Polizia Penitenziaria che lo stava
accompagnando dal sottufficiale di reparto – si legge nella nota – dalle prime informazioni, pare che il malcapitato operatore di Polizia nell’atto di chiedere al detenuto di seguirlo dal sottufficiale, in un primo momento questi si è rifiutato e appena l’operatore si è distratto lo ha colpito con schiaffi e pugni in pieno viso e solo grazie alla professionalità di altri operatori che sono immediatamente accorsi in suo ausilio si è riusciti ad evitare che la situazione degenerasse”.
Interviene sull’ennesima violenza nelle carceri di Sollicciano il Segretario Generale Territoriale UIL PA Antonio Mautone, che dice: “Adesso siamo davvero stanchi, non è più sopportabile dover registrare quotidianamente aggressioni e violenze da parte dei detenuti verso il personale di Polizia Penitenziaria che opera nella struttura fiorentina, quasi a certificare che il carcere è autogestito dalla popolazione detenuta e non più dagli organi istituzionali.
Ogni giorno ci troviamo di fronte ad un bollettino di guerra, sono tanti troppi gli operatori che subiscono violenze nell’espletamento del loro dovere e nonostante le quotidiane denunce ci preoccupa il silenzio e l’assenza dei vertici dell’amministrazione rispetto a questi episodi. Crediamo che i vertici dell’amministrazione penitenziaria debbano doverosamente intervenire affinché si ponga la parola fine a tutti gli episodi di violenza nelle strutture penitenziarie della nazione, che vedono costantemente vittime silenziose gli operatori di Polizia Penitenziaria che operano quotidianamente nelle stesse, cercando con enormi difficoltà dovute anche alla cronica mancanza di personale , di mantenere l’ordine e la sicurezza all’interno delle stesse”.
Conclude Mautone: “E’ del tutto evidente che la frequenza con la quale si registrano eventi critici all’interno delle carceri impone di suggerire ai vertici dell’amministrazione un cambio di rotta e soluzioni immediate a tutela degli operatori che vi operano quotidianamente . Viceversa si è di fronte ad una dolosa colpa grave anche in termini datoriali”.