Firenze – In calo nuovi prestiti alle imprese e finanziamenti alle famiglie, in crescita la rischiosità del sistema. Chiave di volta di questa situazione, l’elevato livello dei tassi di interesse. Sono i dati Bankitalia relativi ai prestiti erogati dalle banche a fine settembre 2023 (confronto sull’anno precedente) a preoccupare gli analisti: ancora una volta emerge come l’elevato livello dei tassi di interesse, unitamente alle debolezze del sistema economico del paese, contribuisca a ridurre la richiesta di nuovi prestiti, accrescendo la rischiosità del sistema. La denuncia delle preoccupazioni che la situazione solleva la fa la Fisac CGIL,, che punta il dito sui numeri.
Per quanto riguarda la Regione Toscana, si rileva, ancora una volta, il calo dei prestiti erogati in regione al sistema delle imprese (-4%), seppur il dato toscano sia tra i meno negativi del paese. Risulta in maggiore difficolta il sistema delle piccole imprese (-7%). Situazione migliore per quanto riguarda i finanziamenti alle famiglie il cui andamento continua peraltro a decelerare (+0,2%).
Con specifico riferimento ai prestiti alle famiglie per l’acquisto della casa si rileva, su base annua, un deciso calo dei nuovi contratti di mutuo sia a livello nazionale (-29%) sia toscano (-28%). Per quanto riguarda le province toscane, emerge che, tranne Lucca, quasi tutte le città della regione registrano cali molto significativi, soprattutto nelle aree interne. In forte aumento il numero delle surroghe (sia a livello nazionale, +299,3%, sia regionale, +335,4), dovuto ovviamente alla necessità – da parte dei cittadini toscani – di scegliere contratti di mutuo più favorevoli, in presenza di tassi medi ancora elevati.
Infine, con riferimento alla situazione di rischiosità, si registra un aumento delle sofferenze (cioè i prestiti di debitori dichiarati, dalle banche, insolventi): +16,2% a livello italiano e +12,56% a livello toscano. Chiara indicazione delle crescenti difficoltà economiche sia nazionali sia regionali.
Sulla questione interviene il Segretario Generale della Fisac Cgil Toscana, Paolo Cecchi, “stiamo progressivamente registrando negativamente gli effetti del giro di vite avviato dalla Banca Centrale Europea sui tassi al fine di ridurre l’inflazione. Peraltro, visto i tempi dilatati di esplicazione della politica monetaria, nonché il persistere di un consistente livello dei prezzi specie dei beni alimentari, si reitera la richiesta di un intervento della politica, soprattutto a livello nazionale ma anche regionale, al fine di gestire al meglio le difficoltà che i cittadini toscani stanno attraversano, soprattutto coloro che hanno redditi più bassi e/o che sono titolari di mutui. In proposito, si auspica che la Regione Toscana si attivi per un tavolo di concertazione tra banche e parti sociali”.