L’Italia non ratifica il Mes? Pazienza, si troverà una via d’uscita dall’impasse per non chiamarla autogol del governo a Roma. L’economia in Europa rallenta nel 2024, quella tedesca addirittura andrà in recessione? Non è drammatico, prima o poi il momento di crisi passerà, si fanno coraggio gli economisti, se non nell’anno nuovo, sicuramente nel 2025.
In Germania, in questo inizio di anno, la preoccupazione è un’altra. Ne parlano i sondaggi, i politici e da poco anche gli industriali tedeschi: la AfD, il partito di estrema destra “Alternative für Deutschland”, potrebbe fare vacillare le fondamenta della democrazia in Germania.
Il partito, fondato nel 2013, entrato al Bundestag nel 2017 con il 12,6 per cento di voti, sta salendo nei sondaggi. Soprattutto all’est sta radoppiando. Nei tre Länder Sassonia, Turingia e Brandeburgo al momento sono addirittura la forza politica più forte, stimato tra il 34 e il 37 per cento. E questo è il motivo per la preoccupazione: a settembre si vota nelle tre regioni.
Che cosa succede se i candidati della AfD vincono alla grande? Se ci saranno i primi governatori di regioni di estrema destra in Germania? Imporranno le loro convinzioni antieuropee e antidemocratiche? Già hanno conquistato un municipio, a Pirna, in Sassonia, a sudest di Dresda. In più il partito sta salendo anche a ovest. Dalle recenti elezioni regionali dell’Assia è uscito come seconda forza politica con il 18,4 per cento, in Baviera con un 14,6 per cento. “Non siamo più un fenomeno dell’est”, così la portavoce Alice Weidel.
I politici della coalizione a Berlino sono preoccupati. Anche se il cancelliere Olaf Scholz al momento rimane riluttante e cerca di calmare. Ma gli altri stanno discutendo delle possibilità di vietare il partito. Ricarda Lang, una delle due presidenti dei Verdi, ritiene che la AfD è un pericolo permanente per la democrazia. Lei attribuisce la responsabilità del successo del partito alle continue polemiche interne alla coalizione di governo e al fatto che temi come la giustizia sociale abbiano troppo poco spazio.
Vietare un partito però non è facile in Germania anche se la AfD in Turingia e nella Sassonia è stata classificata dagli Uffici regionali per la protezione della Costituzione come un’organizzazione estremista di destra e viene quindi monitorata. Un divieto potrebbe addirittura dare più sostegno.
Poco prima di Natale anche gli industriali hanno messo in guardia dal successo della AfD. “Chi prende in considerazione di votare l’AfD deve sapere che questo partito sta causando grandi danni”, ha detto Siegfried Russwurm, presidente della Confindustria tedesca, il BDI. E Rainer Dulger, presidente dell’associazione tedesca dei datori di lavoro, ha detto: “La crescente popolarità della AfD mi preoccupa molto come imprenditore.”
Ma chi sono gli elettori della AfD che tranne due regioni al nord siede già in tutti i parlamenti regionali? Non sono i nostalgici dei tempi di Hitler, ma sono soprattutto elettori a est che non si sentono rappresentati bene dai partiti che governano a Berlino. Il professore di sociologia Steffen Mau della Humboldt-Universität di Berlino, il massimo esperta per la storia del partito, lo ha spiegato così in un’intervista: “La maggior parte delle persone che vota oggi AfD non sono vecchi nazisti o nostalgici. Sono persone della porta accanto, vicini di casa. Ecco perché è difficile demonizzarli. In tanti comuni dell’est della Germania il rapporto con la AfD si sta normalizzando.”
Sono le persone che hanno vissuto i cambiamenti epocali dopo il crollo del muro che è stato più difficile per i residenti a est, molti hanno perso il lavoro. Dopo hanno sperimentato i problemi della globalizzazione e del cambiamento climatico. Il tema che li agita di più al momento è la migrazione. Un motivo per il successo della AfD è la gestione piena dei problemi provocati dal fenomeno dei migranti e dei rifugiati in Germania. Spesso i comuni vengono lasciati soli dal governo federale e il numero delle persone che chiede sussidi aumenta con gli immigrati, anche i profughi dall’Ucraina. “Votano la AfD perché non vogliono proprio più dei cambiamenti nella loro vita”, spiega il sociologo Mau.
La voce più autorevole e più preoccupata in Germania è di Andreas Voßkuhle, fino a poco fa presidente della Corte costituzionale tedesca. “La AfD come gruppo più grande in uno o più parlamenti regionali cambierebbe il panorama politico”, ha detto in un’intervista al quotidiano berlinese Tagesspiegel. “Le menti politiche di questo partito puntano su un cambiamento fondamentale del sistema politico.” Voßkuhle addiritura pensa a un futuro nero: „Non è da escludere che la nostra democrazia dell’ovest si rivelerà come una fase breve nella storia dell’umanità – simile alla democrazia attica – e che dopo torni il periodo buio del totalitarismo.”
Sono parole allarmanti per introdurre il suo suggerimento: “Chi non lo vuole, deve impegnarsi per la democrazia.”
Prima delle elezioni regionali a settembre il primo test saranno le europee il 9 giugno ed è da temere un rafforzamento delle forze di destra su larga scala. Basta ricordare il risultato delle elezioni in Olanda con la vittoria di Geert Wilders.