Rivolte e rivoluzioni: Al via la 2/a edizione del festival “Giorni di Storia”

Prenderà il via lunedi 27 novembre alle ore 18 con lo storico Mimmo Franzinelli

Sesto Fiorenrino – Prenderà il via lunedi 27 novembre alle ore 18 con l’appuntamento con lo storico Mimmo Franzinelli a partire dal suo ultimo libro “Schiavi di Hitler. I militari italiani nei lager nazisti 1943-1945” (Mondadori), una pagina dolente e poco conosciuta della Seconda guerra mondiale, la seconda edizione di “Giorni di Storia”, il festival dedicato alla divulgazione che intreccia analisi storica e cronaca del presente, con un occhio rivolto alla vita civile e politica del nostro paese e del mondo, insieme a nomi autorevoli di cultura, politica, giornalismo e storiografia.

La manifestazione, nata per volontà del sindaco del Comune di Sesto Fiorentino Lorenzo Falchi e dell’assessore alla cultura Jacopo Madau, con il supporto di Città Metropolitana di Firenze e Unicoop Firenze, propone fino al 5 dicembre  tra la Biblioteca Ernesto Ragionieri, il Teatro della Limonaia e Villa San Lorenzo, dibattiti, talk, presentazioni, mostre, cinema, teatro e attività per bambini e ragazzi, con ospiti quali Fausto Bertinotti, Tomaso Montanari, Adelmo Cervi, Riccardo Michelucci, Guido Carpi. “Rivolte e rivoluzioni”, questo il tema intorno a cui ruoteranno gli interventi: le ferite aperte del colonialismo, la lotta ancora attualissima di Rosa Parks, l’illuminismo psichedelico come risposta alla caduta delle utopie e poi e le barricate della Resistenza, la fine conflitto in Irlanda del Nord come modello di pace per nuovi scenari bellici, l’azione dirompente di figure come Anita Garibaldi, Rosa Luxemburg, Marie Curie, Virginia Woolf (Tutti gli eventi a ingresso gratuito, programma completo su www.giornidistoriafestival.it).

Tra riflessione storica e narrazione di vita quotidiana attraverso la voce dei sopravvissuti, uomini senza nome ma anche figure note, da Giovannino Guareschi a Mario Rigoni Stern, lunedì alle ore 18  Mimmo Franzinelli – eccezionalmente in teleconferenza – porterà il doveroso omaggio ai tanti reduci dai Lager che, divenuti stranieri in patria ed esclusi per decenni dalla memoria collettiva, hanno ricevuto solo di recente un tardivo – e, per molti, postumo – riconoscimento del valore di quella loro Resistenza. All’annuncio dell’armistizio, divulgato radiofonicamente dal maresciallo Badoglio l’8 settembre 1943, segue rapidamente – in patria e all’estero – lo sfacelo del Regio Esercito. Da Milano a Roma, dalla Francia alla Jugoslavia sino all’isola di Cefalonia, i reparti italiani, lasciati senza direttive, sono esposti all’offensiva dell’ex alleato tedesco e oltre 750.000 tra soldati e ufficiali vengono catturati e deportati nei Lager del Reich. Di questi, solo una minoranza accetta di aderire alla Repubblica sociale italiana in cambio della libertà. Le esigenze dell’economia bellica nazista trasformano quella massa di uomini in forza lavoro coatta: «schiavi di Hitler» fino alla fine della guerra. Basandosi su diari, lettere e fonti d’archivio, Mimmo Franzinelli ripercorre la storia dolente della Resistenza senz’armi di quegli uomini sottoposti a condizioni terribili e per i quali verrà istituita la categoria di Internati Militari Italiani (IMI) per privarli delle garanzie internazionali previste per i prigionieri di guerra. Alle pagine di analisi storica, in cui vengono ricostruite le modalità di cattura di migliaia di giovani soldati, la loro odissea verso i campi di concentramento, le dinamiche collaborazioniste e la strategia «persuasiva» della RSI, subalterna alle esigenze dei nazisti, fa da contraltare la narrazione della vita quotidiana nei Lager in uno stato di privazione assoluta.

DICHIARAZIONI SUL FESTIVAL GIORNI DI STORIA

“Siamo soddisfatti di poter rinnovare l’appuntamento con Giorni di Storia – spiega Sindaco Falchi – un festival nato lo scorso anno con l’ambizioso obiettivo di offrire occasioni di approfondimento e conoscenza della storia. Il tema di quest’anno si incentra su rivolte e rivoluzioni intese come momenti di passaggio e cambiamento, anche traumatico, attraverso il quale la storia e la società si trasformano. Il ritorno violento sulla scena delle guerre alle porte dell’Europa ci richiamano all’importanza di conoscere non solo i fatti di oggi, ma anche le loro cause, le loro interpretazioni storiografiche, elementi indispensabili per comprendere fino in fondo la contemporaneità. Ringrazio la Città Metropolitana che ha sostenuto fin dall’inizio questo progetto e Unicoop Firenze per il supporto e il contributo che lo hanno reso possibile”.

“Dopo il grande riscontro ottenuto nella scorsa edizione – aggiunge Jacopo Madau – quest’anno abbiamo cercato di ampliare il programma con proposte innovative accanto ai più classici incontri frontali con storici ed esperti dedicati a singoli fatti e questioni. Particolarmente importante è il seminario rivolto agli insegnanti e dedicato al racconto della storia ai bambini. L’idea è quella di offrire alla nostra comunità educante una serie di strumenti e spunti di riflessione aggiuntivi per raccontare la storia ai più piccoli, coinvolgendo attivamente nel festival il mondo della scuola che per tutti è il primo luogo di conoscenza. Rispetto allo scorso anno, abbiamo allargato l’orizzonte oltre i confini italiani, attraversando nel tempo tutto il Novecento, ma toccando nello spazio diversi paesi europei, come la Russia, la Germania, l’Irlanda del Nord. Abbiamo confermato gli appuntamenti dedicati ai bambini, uno dei tratti distintivi di Giorni di Storia, e cercato di proporre il racconto storico attraverso linguaggi diversi, come la musica, il teatro e il cinema”.

CONFERENZE E PRESENTAZIONI

Dibattiti, presentazioni e conferenze si avvicenderanno presso la Sala Meucci della Biblioteca Ragionieri(piazza della Biblioteca 4): il già segretario di Rifondazione Comunista e presidente della Camera dei Deputati Fausto Bertinotti terrà un incontro dal titolo “Il significato della rivoluzione nel ‘900” (29/11 ore 18.00); il giornalista Riccardo Michelucci, esperto di politica e cultura d’Irlanda, discuterà dell’accordo che nel 1998 ha sancito la fine di 30 anni di conflitto civile tra Londra e Belfast, solido anche di fronte agli scossoni della Brexit, e di come potrebbe essere replicabile in altri contesti (28/11 ore 18.30); il docente di letteratura russa presso l’Università di Napoli “L’Orientale” Guido Carpi  racconterà l’Ottobre Rosso che segnò la fine della Russia zarista nel panel “Dalla rivoluzione d’ottobre alla morte di Lenin” (1/12 ore 18.00).

NOVITÀ: LE PROIEZIONI

Novità di quest’anno l’ingresso del cinema documentario all’interno della programmazioneAdelmo Cervifiglio Aldo, forse il più noto dei sette fratelli dei quali ricorre l’ottantesimo anniversario dell’eccidio, sarà ospite del festival per uno sguardo intimo e personale su una storia che è diventata patrimonio collettivo a partire dal docufilm “I miei sette padri” (2023), che verrà proiettato sempre presso la sala Meucci della Biblioteca Ragionieri alla presenza della regista Liviana Davi. Adelmo Cervi è un uomo inquieto, un antifascista militante segnato dal destino, sin da quando perse il padre partigiano sotto il piombo di un plotone di esecuzione fascista. I sette fratelli Cervi sono un mito della Resistenza, ma chi erano davvero? Ecco la domanda che guida la ricerca di Adelmo in questo film ispirato al suo libro “Io che conosco il tuo cuore” e ricco di testimonianze e materiali inediti (30/11 ore 18.00). Ancora cinema in collaborazione con due istituzioni illustri: l’Istituto Ernesto De Martino e l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico (AAMOD) con un pomeriggio dedicato a una rivoluzione poco nota in Italia ma che continua ad avere eco in Francia, connettendosi al sempre più attuale dibattito sulla decolonizzazione: quella che ha attraversato l’Algeria dal 1954 al 1962. Proprio la sede dell’Istituto De Martino, Villa San Lorenzo (via degli Scardassieri 47) ospiterà la proiezione di “Algeria: anno settimo”, reportage prodotto a 7 anni dalla lotta armata con la regia di Pompeo De Angelis. A seguire dibattito alla presenza di Vincenzo Vita (presidente AAMOD), Luca Peretti e Paola Scarnati (curatori del volume ANNALE 2002 dell’AAMOD) con il coordinamento di Mariamargherita Scotti (Responsabile patrimonio archivistico Istituto Ernesto de Martino) (2/12 ore 17.00).

NOVITÀ: GLI SPETTACOLI

Altro nuovo arrivato nella proposta del festival è il teatro, con due spettacoli in scena presso il Teatro della Limonaia (via Gramsci 426). In cartellone “Eretici”, lavoro di e con Tomaso Montanari, in scena insieme all’attrice Daniela Morozzi con musiche dal vivo firmate Stefano Cocco Cantini, sui grandi sacrileghi che hanno attraversato ogni epoca, da Don Milani a Caravaggio, da Tina Anselmi a Lev Tolstoj. Donne e uomini che hanno dimostrato per tutta la vita che costruire un mondo diverso è possibile, difficile, ma sempre più necessario, in una produzione Lo Stanzone delle Apparizioni e Loft Produzioni SRL per la regia di Matteo Marsan (5/12 ore 21.00). Ancora: “Rock Tales: The Dream. Un viaggio dall’Utopia alla Psichedelia”, suggestiva incursione nell’atmosfera che ha caratterizzato il periodo tra gli anni ’60 e il dopoguerra, con Cristiano Burgio e la sonorizzazione live di Fedrico Piras e Jacopo Meille, a cura di Socialisarte.Dall’aspirazione a un mondo migliore condensata dal celebre discorso di Martin Luther King al timore del futuro che farà prendere alla società una deriva psichedelica, intesa come fuga da una realtà che ha deluso, che ha visto infrangersi tutti i suoi sogni (4/12 ore 21.00).

NOVITÀ: SPAZIO DOCENTI 

Ancora novità con lo spazio dedicato agli insegnanti di storia di scuole elementari e medie – ma aperto anche a tutti gli interessati – per approfondire nuove metodologie didattiche con Luisa Tasca, docente di Storia contemporanea all’Università di Firenze e autrice del libro “La storia raccontata ai bambini”(Mondadori) presso la Biblioteca Ragionieri, sala Meucci. Avviando un dialogo inconsueto tra storici e pedagogisti, Tasca indaga le rappresentazioni del passato rivolte all’infanzia e come queste siano cambiate nel tempo e nello spazio, per offrire uno strumento originale con cui orientarsi nell’intricato mondo della storia e dell’immaginazione, dei vecchi e dei nuovi media, dei modi con cui si forma una coscienza storica nei più piccoli. In base a quali criteri gli adulti selezionano i contenuti della storia che ritengono più adatti ai bambini? Che cosa questi criteri ci dicono sulla cultura degli adulti, prima ancora che sui bambini? Imparare la storia è un esercizio che avviene in luoghi diversi e coinvolge un’ampia varietà di soggetti, istituzioni, narrazioni, reti, mezzi di comunicazione. Di questa pluralità deve dar conto l’insegnante (28/11 ore 17.30).

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