Firenze – Il tavolo nazionale, pur auspicato, richiesto, invocato, non arriva, e così il consigliere del presidente Giani per lavoro e crisi aziendali Valerio Fabiani convoca nuovamente un tavolo regionale che dovrebbe mettere insieme istituzioni, fra cui il Comune di Campi oltre alla Città Metropolitana, sindacati e rappresentanze sindacali di fabbrica. L’incontro convocato una settimana fa, ha visto l’ennesima assenza dell’azienda, che ha inviato con un anticipo di 24h la decisione di lasciare la sedia vuota.
E’ dal Comune di Campi che la drammaticità della situazione viene descritta senza veli: il territorio in questo momento drammatico, con un’alluvione che ha squassato le esistenze di migliaia di famiglie e con le case ancora non abitabili, presenta un quadro desolante. In centinaia sono in questo momento collocati in altri alloggi. Inoltre, essendo i danni non ancora stimabili, sembra del tutto paradossale che si proceda con i licenziamenti, senza tener conto dell’attuale circostanza. Il rischio, avvertono dal Comune, è di aumentare la frattura sociale attualmente in essere sul territorio.
La richiesta fatta in coro da istituzioni, sindacati, rsu è quella di ritirare o almeno sospendere la procedura di licenziamento collettivo, oltre a ricercare un ammortizzatore sociale ulteriore, quale forma di sostegno al reddito e di alternativa ai licenziamenti.
Dal tavolo è giunto quindi un doppio appello: alla responsabilità sociale dell’azienda, che con 180 licenziamenti infligge un nuovo dramma sociale al territorio; e al Governo nazionale, che non può rimanere indifferente dinanzi alla bomba sociale che potrebbe esplodere a Campi. Dalla Regione si sottolinea l’urgenza della convocazione del tavolo nazionale invitando nel contempo l’azienda a “non sottrarsi al confronto in nessuna sede”.