Firenze – Scambio al veleno, quello intercorso fra il senatore di FdI Paolo Marcheschi e il eputato del Pd Federico Gianassi. Oggetto della dura tenzone, l’attacco senza guanti di velluto partito stamattina, in una intervista a Radio Bruno, da Marcheschi nei confronti del sindaco Nardella. Oggetto: lo stadio e il niet europeo ai soldi per la sua ristrutturazione. “Nardella – ha attaccato Marcheschi – ha provato a far finanziare lo stadio dall’Europa. Gli stadi in tutto il mondo li fanno i privati o i Comuni. L’Europa non ci è ovviamente cascata e il finanziamento di Venezia è stato reintegrato per il progetto che adesso non contiene lo stadio. A Firenze invece il progetto era fintamente a contorno dello stadio. Quindi è evidente che né il Governo né l’Europa possono finanziare lo stadio di un sindaco. Lui non è stato in grado di finanziarlo di concerto con la Fiorentina. Metta lui mano al portafoglio d’accordo con la società. Non chiami piangendo il Governo, perché non c’entra nulla. Il Miracolo è già stato fatto col Maggio, dovrebbe solamente ringraziare il governo”.
Non ci sta il deputato del Pd Federico Gianassi: “Invece di attaccare il sindaco di Firenze, il senatore Paolo Marcheschi, che fa parte della maggioranza, incalzi il governo che sul PNRR sta facendo un disastro: ha tolto senza esplicitare le motivazioni i 55 milioni destinati allo stadio Franchi di Firenze che erano già stati assegnati; ha ottenuto solo in grande ritardo il pagamento della terza rata e comunque con il rinvio di 500 milioni di euro; sono stati poi cancellati finanziamenti per oltre 16 miliardi di euro, 13 dei quali destinati ai comuni. C’è poco da far la voce grossa: si mettano piuttosto al lavoro, si rimbocchino le maniche e risolvano i problemi che il governo delle destre sta creando al Paese. Sulla questione stadio di Firenze, inoltre, Marcheschi sa bene che l’intervento è già stato finanziato con 130 milioni di euro dal governo in quanto monumento di interesse nazionale e che gli ulteriori fondi del Pnrr erano necessari al completamento dell’opera. Per Venezia è stata trovata una soluzione, quindi non facciano gli Azzeccagarbugli e non usino due pesi e due misure: come è intervenuto per il capoluogo veneto, il governo ha il dovere di intervenire anche per risolvere la situazione di Firenze”.