Mentre si preparano i fasti della festa Pd (senza simbolo) al Campovolo, il segretario provinciale Massimo Gazza, ex sindaco di Boretto ed ex leader dei renziani reggiani, con un lungo comunicato che somiglia molto ad una dichiarazione d’intenti, si prende la briga di commentare un “sondaggio” di una testata locale in cui emerge vincitore tra i papabili alla carica di sindaco. Scendendo ufficiosamente in campo: “Reggio – scrive – è il paese che amo”
Ecco il testo di Massimo Gazza:
“Prima di tutto grazie a 24Emilia e ai tanti reggiani che hanno speso una parte del loro tempo per esprimere una preferenza e compiere una scelta e al netto del valore scientifico di un sondaggio, il risultato è per me di grande soddisfazione e penso che vada letto come un attestato di stima per il lavoro che il Partito Democratico sta svolgendo grazie alla competenza di tanti dirigenti e militanti che danno un grande contributo alla vita politica e democratica del nostro territorio. È un riconoscimento del valore di una comunità politica, più che di un singolo. Per quanto mi riguarda sono un fermo sostenitore dell’idea che in politica ci siano ruoli trainer, come quello che sto ricoprendo, e ruoli player, ed è bene non confondere i livelli, sono proprio attività differenti.
In questa fase siamo impegnati in una grande consultazione rivolta a oltre mille reggiani e contemporaneamente lavoriamo alla costruzione di una ampia coalizione politica, che necessariamente deve rappresentare sensibilità plurime in un patto valoriale, politico e culturale in cui il partito democratico è il grande garante. Il passaggio da ruoli di garanzia a ruoli da protagonista indebolirebbe l’impalcatura delle attività messe in campo, dal mio punto di vista la distinzione dei ruoli è la stella polare della buona politica. Per il mio modo di vedere e vivere il mondo viene sempre prima il collettivo, la squadra, l’insieme.
Tuttavia Reggio Emilia è la città che vivo intensamente, in cui lavoro, in cui passo gran parte della mia giornata, in cui mi sento completamente integrato nel flusso della storia e del presente e potersi impegnare, nel ruolo che occupo già ora, per costruirne il futuro è un grande privilegio unita a una grande responsabilità. Abbiamo davanti una grande sfida culturale: affermare Reggio Emilia come città della partecipazione e dell’ascolto, delle politiche sociali, dei diritti e della vita alla pari, della salute, del verde, della sostenibilità e dell’accessibilità, della ciclabilità, degli investimenti, del lavoro e dello sviluppo di qualità, dei piani per il futuro, delle bambine e dei bambini e degli adolescenti, dello studio, della cultura, degli eventi e degli spettacoli dal vivo, degli sportivi. Non c’è per me avventura più stimolante di progettare, insieme a tante reggiane e tanti reggiani, una città europea sull’asse Bologna Milano aperta al mondo e alla contemporaneità”.