Messo alle strette dagli inquirenti, Alessandro Rizzi, il pensionato che venerdì ha ucciso la badante e il cliente di un bar a Campegine ha fatto i nomi di tre amici con la passione per le armi. In manette è finito Silvano Ruozi, 73enne di Campegine. Nela sua abitazione è stato scoperto un vero e proprio arsenale con armi, polvere da sparo ed esplosivi.
Ruozi, che non risulta avere nulla a che fare con ilduplice omicidio, è stato arrestato con l’accusa di detenzione illecita di armi, esplosivi, munizionamento da guerra e alterazione di armi da sparo. A fornire a Rizzi l’arma della strage, qualche anno fa sarebbe stato invece un 75enne campeginese. L’uomo è stato denunciato detenzione illegale di armi. Stessa accusa per un 73enne di Gualtieri, che avrebbe fornito le muniziopni all’assassino.
Non era la prima volta che Rizzi aveva problemi con le armi: all’uomo infatti era stato tolto il porto d’armi per utilizzo improprio di armi.
A dare notizia degli arresti nel corso di una conferenza stampa è stato il sostitutoprocuratore Maria Rita Pantani, che coordina le indagini. Pare ormai chiara la dinamica della sparatoria all’interno del bar: l’uomo avrebe sparato dopo una battuta della vittima, Fabio Artoni. Dubbi invece sul movente dell’omicidio della badante Alena Tyutyunikova