Tanto tuonò che tornò il sereno; la calma però che precede la tempesta. La grancassa mediatica sulla cosiddetta mozione anticasta reggiana che avrebbe dovuto andare in scena in consiglio comunale ha evidentemente spaventato qualcuno. E così è venuto meno il numero legale proprio ad un passo dallo scottante argomento già pronto sull’ordine del giorno dei lavori di sala Tricolore.
La mozione forte di mille firme di altrettanti cittadini arrabbiati era stata voluta da Reggio democratica e da Riva del gruppo Misto col roboante titolo “meno assessori, più asili“. Chiede l’eliminazione di 5 assessori, del direttore generale e di due dirigenti d’area per destinare i soldi risparmiati al settore della scuola. A far mancare il numero questa volta proprio il grosso delle opposizioni. Sono rimasti così temporaneamente a bocca asciutta i cittadini che si aspettavano dall’annunciato sit-in i nomi dei consiglieri contrari alla salutare sforbiciata da esporre al pubblico ludibrio.
Pazienza: la mozione popolare sarà riproposta il primo consiglio utile. Sul caso interviene Andrea Parenti della Lega Nord che difende il suo partito. I consiglieri del Carroccio sarebbero usciti per evitare “la messa all’asta” della rete del metano in provincia. E assicurano il loro voto favorevole all’imminente discussione dimezza-assessori
[nggallery id=120]