Da domenica 8 aprile, dopo la chiusura invernale, sarà quindi possibile tornare a visitare lo splendido borgo matildico di Quattro Castella. Fino ad ottobre tutte le domeniche e i giorni festivi il Castello, la torre, il borgo sottostante e l’oasi naturalistica saranno aperti dalle 15 alle 19 con visite guidate.
Ripartono anche i giochi medievali e le animazioni per i bambini. Il primo appuntamento è in programma il lunedì di Pasquetta, 9 aprile, alle ore 16.30. Poco prima, alle 15, è in programma l’inaugurazione ufficiale del nuovo portone di ingresso al borgo con il restaurato ponte di accesso, frutto dei lavori finanziati per il 50% dalla Comunità Europea.
Il fantasma della “Signora in verde”
Quest’anno poi la visita al Bianello si presenta arricchita di un elemento di mistero. Quello che fa riferimento al leggendario fantasma della “Signora in verde”.
Che il Bianello sia stato teatro nel corso degli anni di numerose visioni e apparizioni di questo fantasma dal corpo di donna e dal vestito verde è risaputo e testimoniato nel racconto di decine di cittadini e visitatori del borgo matildico. Numerosi sono i sensitivi ed esperti del paranormale che ogni anno salgono la rupe castellese alla ricerca di tracce ed entità sovrannaturali.
Ad aumentare la suspense, però, quest’inverno ci ha pensato la rivisita “Il Giornale dei Misteri”, mensile di parapsicologia e medianità che, nel numero di novembre, ha dedicato al Bianello un approfondito servizio con l’eloquente titolo “Un fantasma in terra reggiana”. Nel reportage si rende conto delle spiritiche presenze riscontrate nelle stanze del castello da più di 50 anni.
Presenze che nell’ottobre scorso sarebbero state confermate anche da un gruppo di studenti salito al Bianello per una campagna di studi, rimasti letteralmente a bocca aperta nel notare in una vecchia fotografia scattata in una delle stanze del castello l’ombra di una strana figura di donna, vestita di verde, riflessa di profilo su uno specchio.
Le apparizioni della “Signora in verde” al Bianello sono confermate anche dallo stesso custode del castello che al “Giornale dei Misteri” ha rievocato il “contatto” con il fantasma avvenuto nel 2010 quando riflessa nel vetro della finestra di un salotto avrebbe visto chiaramente, per alcuni secondi, “una donna con i capelli scuri e con un vestito verde, giallo e bordeaux di stoffa pesante”.
C’è anche una data: il 1198. Una data emersa durante una seduta medianica e messa in relazione alla presenza che aleggia nel castello. Su questa data ha svolto delle ricerche lo storico Danilo Morini: ricerche che hanno portato alla luce avvenimenti accaduti intorno al 1147 e che hanno come protagoniste due donne, madre e figlia, Egina e Cloalia, protagoniste di una strenua lotta per riavere il castello, caduto nelle mani di un cugino. Un dettaglio che potrebbe suffragare il racconto di chi dice di aver visto non una, bensì due figure femminili aggirarsi tra i saloni e le stanze del castello.
Un dato certo comunque c’è: il “fantasma” del Bianello sarebbe una figura positiva, un nume tutelare e non una minaccia.
Il percorso di visita
Per chi, comunque, preferisce il “reale” al sovrannaturale resta la possibilità di ammirare da domenica 8 aprile uno dei monumenti meglio conservati del panorama artistico-storico emiliano. Un patrimonio in attesa di riconoscimento anche da parte dell’Unione Europea che sta vagliando la concessione al Bianello del riconoscimento di “Sito di importanza comunitaria”. Il percorso di visita si snoda lungo gli splendidi saloni del castello. Diverse sono le tracce e gli elementi significativi da osservare durate la visita, tra cui le finestre a bifore ed i fregi decorativi in cotto. All’ingresso del borgo, poi, vi è una piccola e raffinata corte interna che contiene la cisterna di raccolta dell’acqua e di grande interesse sono i servizi tra cui le cucine completamente ristrutturate. Dallo scalone neobarocco si accede al piano nobile sul quale si apre l’appartamento con stanze affrescate, sale da ballo e ricevimento. Nella stanza che fu camera da letto della Contessa si può ammirare un dipinto che rappresenta Matilde che tiene in mano il fiore del melograno, simbolo della chiesa. Il dipinto è opera ottocentesca del pittore reggiano Ugolini. Degna di visita anche l’antica Torre del castello. Alta ben 32 metri, la torre svetta su un panorama mozzafiato che, nei giorni di sole, permetterà ai visitatori di ammirare anche le catene montuose alpine. All’interno della torre sono state rinvenute numerose scritte delle centinaia di persone che, dal 1600 in avanti, sono state carcerate al suo interno.
Un vero e proprio tuffo nel Medioevo, con tanto di mistero, a soli dieci minuti da Reggio.
Per informazioni: 0522-249267 o www.bianello.it.