Di tagliare i costi della politica reggiana non si può nemmeno parlare; in senso letterale. Non solo infatti la maggioranza di sala Tricolore ha finora respinto ogni richiesta, specie della Lega Nord, di dimezzare assessori, dirigenti, consiglieri di partecipate e loro emolumenti e/o gettoni di presenza. Ma ora arriva anche il “no” alla richiesta di discutere in consiglio della mozione popolare intitolata “più asili, meno assessori”. Firmata da mille cittadini reggiani e proposta da un gruppo di consiglieri più vicini al centrosinistra che alle opposizioni composto da ex Pd ed ed ex Italia dei Valori. La mozione è stata dichiarata “inammissibile” in una lettera arrivata ai promotori e firmata dal presidente del consiglio comunale Emanuela Caselli. Ufficialmente perché il consiglio non potrebbe entrare nel merito di un provvedimento di stretta competenza del sindaco. Ma l’opportunità politica di discutere di questioni oggi fondamentali, in tempi di crisi generale, riguardanti il risparmio di soldi pubblici con uno sfoltimento della macchina comunale e dei suoi addentellati, sarebbe altrettanto evidente. I promotori dell’iniziativa non si danno per vinti e annunciano la trasformazione dei contenuti della mozione in un ordine del giorno che, da protocollo, passerà così al vaglio del consiglio comunale. La cui prossima seduta, lunedì, affronterà un altro tema analogo, sempre di marca partito del Carroccio: l’eliminazione dallo statuto comunale della norma che vuole un numero minimo di otto assessori. Parola d’ordine, sfoltire la giunta
19 Gennaio 2012
Caro politicaNo del comunealla proposta popolare
Il comune boccia la richiesta popolare di discutere in consiglio dei tagli alla politica; ma la proposta diventerà un ordine del giorno
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