Samuele Carini
Ovviamente la crisi è arrivata anche in questi settore. Forse un po’ di striscio e forse con modalità inaspettate ma nel mercato si sono verificate notevoli variazioni.
La ricerca di liquidità di molti ha portato sul mercato una notevole quantità di opere dai patrimoni di famiglia e dalle collezioni private. I collezionisti con forte potere di spesa hanno continuano ad investire su oggetti rari e preziosi, di provenienza certa e corredati da certificazioni e di questo danno prova i risultati delle aste più prestigiose. Solo pochi mostrano invece interesse nell’investire piccole o medie somme di denaro sia nei settori dell’arte moderna che dell’ antiquariato. Quasi inutile ricordare che per la fondamentali leggi di mercato quando l’offerta supera la richiesta i prezzi diminuiscono.
Per quanto riguarda l’arte moderna i grandi nomi garantiscono stabilità di quotazione mentre per gli artisti emergenti il mercato stenta. Alle fiere si percepisce disinteresse, probabilmente correlato alla sfiducia della solidità dell’investimento pur non mancando interessanti novità provenienti dai giovani. L’arte come investimento è anche azzardo e di questi tempi i coraggiosi sembrano estinti. Aumenta quindi la disponibilità di opere anche di significativo interesse che restano sul mercato per molto tempo senza trovare un acquirente.
In calo sensibile invece si sono dimostrate le vendite di arredi e complementi di alto antiquarato. E forseèproprio questo il settore nel quale si possono fare gli affari migliori.
In controtendenza è il modernariato e tutto ciò che ha una parvenza di industriale. I giovani mostrano significativo interesse per gli arredi anni 20-30 piuttosto che per i pezzi del ‘700 e dell’800. Cassettiere, scrivanie, sedute da ufficio vanno a ruba nei mercatini e cominciano ad arredare le nostre case. In crescita notevole anche il mercato del Liberty, che sta vedendo un numero sempre maggiore di antiquari specializzati.
I settori di nicchia, come spesso accade, non hanno invece registrato inflessioni, anzi hanno fatto talvolta registrare picchi di interesse. Tra questi è doveroso citare i fossili e nello specifico quelli di dinosauro e l’archeologia in particolare quella italiana. Ricordo che la legislazione italiana consente e norma il commercio e la detenzione dei suddetti, che devono essere dotati di certificati di garanzia e provenienza.
Non voglio ripetermi ma credo che forse mai come in questo periodo la scelta è stata così vasta e anche di qualità e spesso si riesce, con una paziente trattativa, a spuntare prezzi realmente d’occasione.