Gli è esplosa in mano la serata finita in rissa verbale da tutti contro tutti anche se quando si parla di mafia, si sa già a priori da che parte stare. Eppure l’ultima puntata del ciclo sulla criminalità organizzata dei “ragazzi terribili” di Cortocircuito si è risolta in un’incredibile danno d’immagine per la città, perché in sala Tricolore tutti quelli che erano presenti l’altra sera, chi più chi meno, la criminalità l’hanno osteggiata.
Ma un conto è sproloquiare sulla presunta mafiosità dei brescellesi guidati dal loro sindaco Marcello Coffrini per via di una risposta superficiale, un conto avere a che fare con problemi quali l’indagine sui presunti “accordi” Stato-mafie. Fatto sta che il leader di Cortocircuito Elia Minari non è assolutamente riuscito a ricondurre sui binari del rispetto reciproco la serata durante la quale anche l’ex procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli e il procuratore capo di Torino Armando Spataro sono finiti nel mirino di qualcuno tra il pubblico. Così come anche la Procura reggiana, assieme all’amministrazione, accusate di “fare lotta solo di facciata”. Alla fine Spataro ha minacciato di andarsene sbottando “non mi era mai accaduto di sentire domande tanto aggressive al punto da sovrapporsi alle risposte“.
Elia Minari sempre più imbarazzato ha cercato di chiudere il tutto a più riprese senza riuscirci mentre alle spalle un signore un po’ esagitato gli urlava (esagerando) del “fascista” dopo che il “conduttore” lo aveva liquidato con un “parli velocemente”; il Movimento 5 stelle, c’è stato anche un intervento decisamente politico di Maria Edera Spadoni, ha annunciato che presenterà sia in Parlamento che in Comune a Reggio un’interrogazione sul caso della Lico Santo srl, società messa sotto sequestro dalla Dia di Roma, socia della Iam spa di Gioia Tauro e partner fino al 2009 di Iren-Enia-Agac.
Attorno alle due di notte il sindaco di Reggio Luca Vecchi, evidentemente turbato, ha postato sulla sua pagina facebook: “Voglio ringraziare Giancarlo Caselli ed Armando Spataro per il contributo dato stasera in Sala del Tricolore e naturalmente l’Associazione Corto Circuito.
Ma voglio anche dire che gli attacchi dal pubblico agli stessi Spataro e Caselli, l’accusa alla prefettura di dormire o alla procura di non far nulla, unitamente al violento attacco all’amministrazione comunale da parte dell’Onorevole Spadoni e di altri esponenti sono indecenti e irricevibili.
Non è così che si combatte la mafia.
Non è organizzando agguati in un’ottica strumentale puramente pre-elettorale.
Le istituzioni devono rispondere con forza e unite perché è solo così che possono affermare credibilità e autorevolezza.
Noi continueremo il nostro impegno al fianco delle associazioni impegnate sul fronte antimafia, ma sopratutto al fianco e in stretta collaborazione con la prefettura, le forze dell’ordine e tutti gli organi istituzionali inquirenti.
I 5 Stelle facciano come credano, ma Reggio non li seguirà, perché non è con uno spirito invasato e settario che si costruisce l’antimafia.
Serve altro. Serve quello spirito libero, democratico e quel senso delle istituzioni che sta da sempre è nelle corde di questa città”.