Reggio: quell’ebraismo a scoppio ritardato

Sinagoga_via_dell_aquila_reggio
La Sinagoga di via Dell’Aquila

Senza alcuno spirito polemico, ma per amor di verità: tra il 1979 e il 1981, in un periodo nel quale studiavo ebraico biblico con il rabbino Lattes di Modena e – anche se non israelita – ero in contatto con vari organismi del mondo ebraico italiano, organizzai al Berkeley Center di via Farini alcune manifestazioni sulla storia e la cultura di Israele. Di particolare interesse, una conferenza del prof. Sermoneta su “Risorgimento ebraico e risorgimento italiano”.

Non venne nessuno, tranne qualche mio amico e – peraltro anch’egli amico, ma lì si presentò in veste ufficiale – l’ingegner Massimo Perco, esponente del PLI. La stampa locale concesse trafiletti minimi, Reggio brulicava di giovanotti con la kefiah, capirai se c’era spazio per il Risorgimento ebraico (l’aborrito Sionismo).

Oggi vedo con piacere, soprattutto in tempi di rigurgiti antiebraici, il fiorire di manifestazioni con la presenza di persone appassionate ed autorevoli in ambito storico, come Antonio Zambonelli, ma sarebbe di buon gusto che l’establishment politico-culturale reggiano facesse ammenda e ammettesse che allora boicottava con il silenzio e l’isolamento dei promotori ogni manifestazione indipendente di quel genere. E furono tante le proposte ignorate, scartate, emarginate su base ideologica. E’ bene non dimenticare.

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