L’inceneritore di Parma ci ha messo poco a realizzare uno dei peggiori timori che in tanti paventavano quando fu acceso: bruciare rifiuti provenienti da fuori provincia. E’ successo una ventina di giorni dopo la virtuale inaugurazione dell’impianto – l’11 aprile scorso, anche se il forno è acceso per test dallo scorso agosto – con buona pace delle numerose rassicurazioni sparse in proposito.
Il fatto è stato accertato grazie all’Arpa, che ha comunicato formalmente al Servizio Ambiente della Provincia di Parma come, “a seguito dei controlli effettuati sui rifiuti conferiti al Paip si è riscontrata la provenienza da impianti e cantieri ubicati al di fuori del territorio provinciale di rifiuti speciali non pericolosi destinati allo smaltimento nel termovalorizzatore di Parma”.
Di conseguenza la Provincia, “in piena applicazione delle norme previste dalla vigente autorizzazione che non consente il conferimento di rifiuti provenienti da ambiti extra provinciali, ha presentato diffida ad Iren dal proseguire la gestione dell’impianto in modo difforme da quanto autorizzato”, per iscritto tramite lettera apposita.
A questo punto, anche il Comune di Parma ha chiesto chiarimenti. “Il sindaco ha inviato lettera formale all’amministratore delegato di Iren Ambiente ed ai vertici di Iren” ha spiegato l’assessore all’Ambiente Gabriele Folli in una nota. “La società non può permettersi questi passi falsi e le eventuali responsabilità che dovessero emergere devono portare necessariamente a provvedimenti disciplinari affinché questo non accada più in futuro”.