L’aveva promesso e l’ha mantenuto; l‘avvocato Ernesto D’Andrea si candida contro il “suo” (ormai ex ) Pd con una lista civica, l’ennesima della serie, che si chiama semplicemente “Città del Tricolore sindaco D’Andrea, con un programma che ricalca in gran parte i temi su cui lo stesso D’Andrea si è battuto in questi mesi dai banchi della maggioranza di sala Tricolore spesso contro la maggioranza stessa.
Una lista “non di vendetta o contro” ma di proposta senza dimenticare “lo sgarro” subito: l’esclusione di D’Andrea dalle primarie nonostante ci fossero le firme ma non tutte quelle degli iscritti. E una serie di bordate agli altri veri o presunti civici. “Che al ballottaggio eventuale con qualcuno si schiereranno”. D’Andrea, al grido di “le uniche alternative siamo noi e i grillini” non le manda certo a dire preannunciando clamorosi sviluppi di schieramento di alcune liste fresche di presentazione. In effetti gli unici che hanno giurato di non apparentarsi mai sono stati fino ad oggi lo stesso D’Andrea e i 5 stelle.
Liste civettuole e ballottaggio-ballottini insomma nella visione di D’Andrea: secondo il quale Fantuzzi e Casella parteggeranno al ballottaggio sempre eventuale col Pd, Iori è già schierato con Vecchi (da oggi anche il Centro democratico di Folloni e Scillia), Grande Reggio potrebbe trattare mentre sull’altro fronte la Prampolini e Vinci sanno già con chi schierarsi.