Mentre Renzi si prepara a un tour europeo dall’esito del quale dipenderà in buona parte il futuro della sua ricetta anti crisi, a cominciare dalla richiesta di portare il rapporto deficit-pil al 2,8%, arriva un paragone inatteso da parte di Romano Prodi. In occasione della presentazione del libro di Alan Friedman a Bologna, il Professore si toglie qualche sassolino dalla scarpa: “C’è un’atmosfera di attesa, con presupposti positivi, ben diversa da quella che c’era nel passato”, quando il governo Prodi adottò la misura del “cuneo fiscale di 7,5 mld, che non è molto distante” dalle norme annunciate dal governo Renzi. Ma in quell’occasione “il giorno dopo ci hanno sputato sopra. E’ stata un’esperienza scioccante”.
“C’è il senso – ha aggiunto Prodi – che il paese sia all’ultima spiaggia e che una soluzione vada maturata in fretta. Il paese ha una grandissima attesa, bisogna agire anche rischiando”. C’è “un presupposto positivo – ha concluso – le parti sociali sembrano più disposte ad accettare rischi, la Confindustria è più disposta a dialogare, il sindacato è più disponibile e abbiamo una chiesa molto diversa. La situazione è più favorevole rispetto all’urgenza di prendere decisioni”.