Il rapporto dell’Istat “Noi Italia” 2014 fotografa un paese più povero. Una famiglia su quattro vive in una situazione di disagio economico mentre quasi cinque milioni di italiani sono in condizione di povertà assoluta, quasi tutti nel Mezzogiorno.
Il lato economico fornito dal rapporto dell’istituto di statistica sembra un vero e proprio bollettino di guerra. Facendo riferimento ai dati del 2012, il Pil pro capite è diminuito del 2,8% in termini reali a parità di potere d’acquisto. Oggi il Pil italiano è sotto la media di quello dei paesi Ue (-1,6%), mentre nel 2000 era più alto della media europea di ben 17,3 punti percentuali.
A preoccupare è soprattutto il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 35,5%, il livello più elevato dal in Italia dal 1977. A questi dati si aggiunge la pesante pressione fiscale, che ha toccato il 44,1%, e il debito pubblico, dove nell’Eurozona siamo secondi solo alla Grecia.
Nel 2012 la spesa sanitaria pubblica è di circa 111 miliardi di euro, pari al 7 per cento del Pil e a 1.867 euro annui per abitante, un livello molto inferiore rispetto ad altri importanti paesi europei. Quella per la protezione sociale sfiora invece gli 8 mila euro per abitante all’anno. Resta invece bassa l’incidenza della spesa in istruzione e formazione che raggiunge il 4,2 % sul Pil, valore di molto inferiore a quello della media europea.