“Pensioni eccessive”: così avrebbe riferito l’on.Pierluigi Castagnetti al giornalista della Gazzetta che lo intervistava sui vitalizi dei parlamentari a margine di un convegno per la presentazione di un libro sui reggiani eletti alla Camera o al Senato, di cui francamente non si sentiva l’esigenza. L’outing è tardivo quanto salutare. E francamente andrebbe contestualizzato. Non è che i 5mila euro al mese circa di Castagnetti (22 anni a Roma e una rinuncia, dice, al vitalizio regionale che pur gli spetterebbe), o quelli degli altri ex tra i 2500 e i 5500 euro, siano eccessivi in termini assoluti. Lo sono in termini relativi. Ovvero per quello che in questi anni dal Parlamento italiano è stato fatto. O meglio non è stato fatto.
Il ritardo dell’Italia infatti nel rinnovamento delle infrastrutture, della scuola, dell’amministrazione e in tutti i campi su cui ci si confronta per modernità ed efficienza, è proverbiale. L’Italia è al palo, costretta a subire i diktat teutonici e spazzata come pochi altri dal maestrale della crisi, anche e soprattutto per colpa dell’infingardaggine di chi negli ultimi decenni si è alternato al potere, sotto qualsiasi bandiera. Un tempo si discettava di una soglia oltre la quale il rapporto nella scala delle responsabilità e delle remunerazioni era considerato immorale. Anche e soprattutto da chi si diceva intriso di cultura liberale. Uno a dieci circa tra chi stava all’ultimo e chi al primo gradino di una piramide sociale. E i parlamentari, negli anni della crescita economica, non guadagnavano nemmeno il doppio di un operaio. Ora le differenze sono nell’ordine di centinaia di volte in più. Nel pubblico come nel privato.
Se n’è accorta anche la Svizzera, Paese che non possiamo certo tacciare di vetero statalismo: si vota per un tetto agli emolumenti dei manager. In ultima analisi; un tempo, quando si sarebbe potuto fare qualcosa, si taceva e si intascava. Oggi, di fronte alla crescente indignazione pubblica, si ammette qualcosina e si intasca lo stesso. Ma non basta più riempirsi la bocca di dossettismi vari per risultare credibili agli occhi delle persone.