Per l’ex ministro Passera il salvataggio Alitalia da parte di Poste italiane è positivo mentre per Confindustria la soluzione desta scetticismo. Sta tutta in questa netta divergenza l’ultima vicenda di un pezzo d’Italia fallito che sta per passare di mano con l’ennesimo contributo pubblico. E in cui a pagare, probabilmente, saremo noi tutti. Dopo mancate privatizzazioni e cessione estere. Anche se per il ministro Lupi “non ci sarà alcun aiuto pubblico e Air France resta il principale possibile partner internazionale”.
Sulla vicenda c’è anche l’avviso dell’Unione europea: «in principio Alitalia può ricevere aiuti di Stato — ha spiegato il portavoce del commissario alla Concorrenza Joaquin Almunia, Antoine Colombani — ma solo se vengono rispettate le norme comunitarie sui salvataggi e sulle ristrutturazioni». La Commissione europea comunque esaminerà l’intervento delle Poste se ne riceverà «una notifica».
Possibilisti invece i sindacati: «la situazione era sull’orlo del fallimento — ha detto il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti — Alitalia non è una qualunque società, ma collega gran parte del Paese con l’estero. Il fallimento avrebbe causato una piccola catastrofe economica e non possiamo permettercelo. L’intervento del governo – ha aggiunto – era necessario.
A criticare pesantemente Passera arriva anche Carlo De Benedetti. «Sconvolgenti ma non sorprendenti le dichiarazioni di Passera sulla vicenda Alitalia — ha detto l’imprenditore — . Certo c’è stata la crisi da noi come altrove ma la combinazione tra il marketing elettorale di Berlusconi e il marketing politico di Passera si è dimostrata disastrosa per tutti meno che per loro».