Settembre, tempo di Giareda. E tempo anche di “Pan de Re”, l’iniziativa promossa dalla Provincia attraverso l’assessore Roberta Rivi e legata alla valorizzazione del pane di Reggio Emilia, risultato di certificate filiere produttive ancorate al territorio che vantano l’utilizzo di ingredienti di alta qualità, oltre all’uso delle tecniche e al rispetto dei tempi di una volta.
Al centro di questo articolato cartellone, che si concretizza in una serie di appuntamenti a tema dislocati tra piazza Gioberti, via Emilia Santo Stefano e Palazzo Allende, c’è dunque il pane prodotto nella nostra provincia e frutto di un prezioso lavoro collettivo tra istituzioni, agricoltori, aziende molitorie e fornai: un alimento sano e gustoso, disponibile tutto l’anno in numerosi panifici del territorio, da tempo presente anche sulle tavole dei bambini nelle scuole materne ed elementari. Per sei giornate, da martedì 3 a domenica 8 settembre, il “Pan de Re” amplia e diversifica i luoghi in cui sarà possibile conoscerlo e gustarlo: non più infatti solo il forno di fiducia, ma anche quello a cielo aperto in piazza Gioberti, dove i maestri pastai lo prepareranno sotto gli occhi dei cittadini, che potranno acquistarlo tutti i giorni ancora caldo e fragrante. Il pane sarà disponibile anche al punto ristoro di palazzo Allende, accompagnato da un bicchiere di ottimo lambrusco a filiera corta e cortissima.
Il cortile di palazzo Allende sarà anche la cornice deputata ad ospitare conversazioni serali di letteratura musical-gastronomica, che vedranno studiosi, scrittori e operatori del settore agro-alimentare alternarsi sul palco per offrire spunti e riflessioni su prodotti tipici e novità alimentari: dal pan de re al pane del miracolo, dalle diverse tipologie di farine al savuret, dalle confetture di marmellata zucchella all’erbazzone, dalla carne di bufalo alle birre artigianali, ci sarà davvero di che farsi venire l’acquolina in bocca.
Ecco allora che per farsela passare si potrà visitare il mercato contadino di piazza Gioberti, fornitissimo di tipicità reggiane: vino, salumi, marmellate, formaggi e altri prodotti locali e tracciabili cui si aggiungerà, l’8 e il 9 settembre in via Emilia Santo Stefano, via Monte Pasubio e via Minghetti, una selezionata rappresentanza di prodotti agricoli, artigianali e di opere di ingegno provenienti dal resto d’Italia.
Detto del cibo per nutrire lo stomaco, veniamo allo spirito: è per rinfrancare anche quello che i curatori dell’iniziativa Vitaliano Biondi e Massimo Bonacini hanno scelto di associare l’edizione di “Pan de Re” di quest’anno, già il quarto, al bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Le passioni culinarie del grande compositore di Busseto, le cui arie hanno risuonato spesso tra le mura del teatro Valli, daranno corpo a una riflessione a tutto tondo sul legame tra cultura musicale e gastronomica, a partire dai numerosi riferimenti al cibo e al vino presenti nelle sue opere; amante del buon mangiare in compagnia, curioso e attento selezionatore delle materie prime, estensore di ricette personalissime – dal risotto alla milanese alla spalletta di San Secondo, passando per una particolare minestra frutto di una ricetta povera che prevedeva ingredienti facilmente reperibili sul territorio – Verdi viene oggi considerato una sorta di “contadino di ritorno”, un amante ante litteram dei prodotti locali.
Nei sei giorni di incontri dedicati al pane e al mangiare sano ci sarà spazio per ricordare anche un’altra importante figura, di cui nel 2013 cadono i settecento anni dalla nascita: Giovanni Boccaccio, l’autore del Decamerone, capolavoro letterario saldamente legato alla tavola. Ne parlerà lo scrittore Ermanno Cavazzoni il 5 settembre, tra gli ospiti di questa quarta edizione di “Pan de Re”; oltre a lui, si alterneranno sul palco allestito nel cortile di palazzo Allende, tra gli altri, il musicologo Corrado Rollin (il 3 settembre), lo studioso di tradizioni e archivi Gian Paolo Borghi e il direttore della rivista “Il Cantastorie” Giorgio Vezzani (il 4 settembre). Spazio poi alla musica con il Desperanto Quintet del polistrumentista Paolo Simonazzi e con i Tamburi del Crostolo; e per finire spazio anche a gustose ricette con il tradizionale appuntamento dedicato alla preparazione di un piatto che gli chef – tra loro, quest’anno, anche Gianni D’Amato del Rigoletto e di Caffè Arti e Mestieri – affronteranno ogni sera di fronte al pubblico. L’assaggio finale della pietanza è garantito, motivo in più per non mancare.
Irene Spediacci