La polemica che da mesi contrappone il sindaco Pizzarotti e i sindacati della Funzione Pubblica ora rischia di sfociare in uno sciopero generale dei dipendenti comunali. Sono stati proprio loro a votare in questo senso in un’assemblea sindacale che si è tenuta venerdì mattina: appena sette contrari e cinque astenuti su 400 lavoratori coinvolti. L’agitazione, se ci sarà, avrà luogo entro la fine del mese con tanto di manifestazione a corredo.
La decisione segue di poco l’ultimo scontro tra le sigle confederali dei dipendenti pubblici e il sindaco di Parma, che gestisce direttamente la delega al Personale. Mercoledì scorso la giunta aveva deciso di provvedere in modo autonomo al pagamento di alcune indennità, da tempo al centro di un duro braccio di ferro. Al tempo stesso, il sindaco aveva criticato duramente i sindacati rei a suo dire di fare “molta politica e poca tutela dei lavoratori”.
La risposta per le rime è arrivata in due tempi. Prima con una nota in cui i sindacati accusano Pizzarotti: “La volontà del sindaco di perseverare in un atteggiamento di conflitto e di non volere attribuire il giusto riconoscimento alla rappresentanza delle organizzazioni sindacali e delle rsu elette dai lavoratori è un dato oggettivo, che si sostanzia di un retorica stantia”.
A questo è seguita la decisione di un muro contro muro che pare ormai definitivo. Quello del sindaco viene definito “un atto unilaterale gravissimo, che tra l’altro contrasta con le direttive dell’Anci di cui il primo cittadino è rappresentante. La strumentalità di questa amministrazione sta nel fatto che per quei lavoratori che si ritengono utili, si trovano soluzioni anche di natura economica cospicue, talvolta anche al limite della legittimità, mentre per altri probabilmente non degni della stessa considerazione non ci sono le risorse”. Il riferimento è al trattamento, a dire dei sindacati privilegiato, di cui sono destinatari alcuni dipendenti del Comune passati a Parma Infrastrutture.
Per scongiurare la protesta non resta che un tentativo di conciliazione davanti al prefetto. Sempre che non vada come il 3 giugno scorso, quando per la vertenza relativa ai Vigili urbani i rappresentanti del Comune non si presentarono. Per questo all’amministrazione di Parma è arrivato un cartellino giallo da parte della Commissione nazionale di garanzia per gli scioperi. Dovesse andare ancora così, al Comune potrebbe toccare anche una multa.
Simone Aiolfi