Corsa play-offLa Trenk si veste da grande. Sbancata Brindisi 69-84

I biancorossi dominano la sfida play-off contro l’Enel Brindisi mettendo una forte ipoteca sulla conquista degli spareggi-scudetto di fine stagione. Al PalaPentassuglia, Reggio si impone con un netto 84-69

Sempre avanti nel punteggio, convinta dei propri mezzi ed infallibile dalla lunga distanza, la Pallacanestro Reggiana si regala un’altra serata da grande espugnando con un’eloquente prova di forza e superiorità il parquet dell’Enel Brindisi – diretta concorrente per la corsa ai play-off – spegnendo, di fatto, i residui sogni di gloria della compagine allenata da coach Bucchi, alla sesta sconfitta consecutiva del suo travagliato girone di ritorno. I biancorossi si sono imposti con un netto 84-69 giocando, forse, la migliore partita della loro stagione almeno per la posta che la sfida del PalaPentassuglia metteva in palio: una vittoria avrebbe voluto dire play-off quasi sicuri mentre una sconfitta avrebbe invece rimesso in parziale discussione la partecipazione alla fase finale del campionato. Taylor e compagni, però, non si sono fatti intimidire dalla pressione della posta in gioco, entrando in campo con l’atteggiamento giusto e mettendo da subito in chiaro le cose con un avvio deciso e concreto (10-2) grazie a due “bombe” del sempre più sorprendente Brunner, ora micidiale anche dalla lunga distanza; la forza di questa squadra, si sa, è il gruppo e l’ottimo avvio viene propiziato anche dall’apporto fornito dalla panchina biancorossa con Menetti che trova buone iniziative e canestri importanti non solo dai soliti noti; nel primo tempo, però, la differenza la fanno i tiri da oltre la linea dei tre metri con i biancorossi che, a metà del secondo quarto, raggiungono la doppia cifra di vantaggio (+10) colpendo ripetutamente dalla lunga distanza i padroni di casa i quali, dal canto loro, rispondono con percentuali a dir poco imbarazzanti (1/14 contro 6/13 le percentuali da tre a metà gara) con Gibson addirittura maglia nera della serata (0/7 da tre).

Il mini-break che riporta sotto i pugliesi sul finire della seconda frazione di gioco è, fortunatamente, un mero fuoco di paglia con Reggio che anche al ritorno dagli spogliatoi arma alla perfezione il braccio di Brunner e si mantiene a costante distanza di sicurezza dai padroni di casa, tra le cui fila è il solo Reynolds a creare qualche grattacapo alla solida difesa biancorossa che respinge puntualmente al mittente tutti i tentativi di rimonta. Sul finire di terzo quarto, salgono in cattedra Taylor e Bell e Reggio vola in pochi minuti sul +16 massimo vantaggio rendendo l’ultima frazione di gioco un’autentico show biancorosso con Brindisi  intenta a lottare più che altro contro i propri fantasmi alla ricerca, forse, di qualche valida ragione che l’abbia portata a dire addio così presto ad un traguardo ampiamente alla sua portata ad inizio stagione. Top scorer del match, alla fine, è Troy Bell che si scatena nell’ultimo quarto e mette a referto 24 punti con un brillantissimo 4/4 dalla lunga distanza; ottima anche la gara di Taylor (17) che vince nettamente la sfida dei top scorer contro Gibson (rimasto fermo a 12 punti) di Jeremic e di un ritrovato Filloy, anche se la grande prestazione generale della squadra vieta di assegnare la palma di migliore ad uno solo tra i giocatori biancorossi. La Trenkwalder torna quindi alla vittoria dopo due sconfitte consecutive ma, cosa più importante, lo fa mettendo in mostra un’autorevole tranquillità ed una convinzione nei propri mezzi tipiche solamente delle grandi squadre di questo campionato. Fossi in quest’ultime, inizierei davvero a preoccuparmi.

ENEL BRINDISI – TRENKWALDER REGGIO EMILIA  67-84 (14-19; 30-36; 44-60)

Brindisi: Viggiano 4, Robinson 9, Reynolds 22, Formenti 0, Fultz 0, Ndoja 9, Simmons 7, Porfido ne, Zerini 0, Gibson 12, Alibegovic ne, Grant 6

Trenkwalder: Jeremic 7, Taylor 17, Brunner 14, Antonutti 1, Bell 24, Veccia ne, Filloy 5, Slanina 3, Cervi 0, Silins 0, Cinciarini 13

Total
0
Condivisioni
Prec.
L’Italia nel limboGoverno del Presidente? Quando governare non conviene

L’Italia nel limboGoverno del Presidente? Quando governare non conviene

Tramontato il velleitario tentativo di Bersani

Succ.
Bologna: la dotta, la grassa, la turrita

Bologna: la dotta, la grassa, la turrita

Perché la battaglia per la chiarezza non è una fisima di puristi

You May Also Like
Total
0
Condividi