Alta moda? No grazie. Il boom del vintage

Come la crisi cambia i costumi: il tramonto dei negozi storici del centro e le nuove tendenze

Cristina Fabbri e Valentina Barbieri

Ci avete fatto caso che tanti negozi storici del centro stanno chiudendo o hanno chiuso i battenti poco dopo le feste natalizie? Sto parlando di realtà come “Sebastian” e “Melley”, punti vendita centralissimi di scarpe, piuttosto che di “Mirella”, il regno della pelletteria per i reggiani, e di “Mazzilli”, un riferimento in materia di biancheria per la casa. Un pezzo di storia di Reggio se ne va probabilmente per la crisi e, sinceramente, è inevitabile dispiacersene un po’. Forse quei locali verranno sostituiti, anche se, di questi tempi, i costi degli affitti in pienissimo centro non sono esattamente alla portata di tutti. Ma se da un lato queste attività storiche cessano di esistere, dall’altro – da un po’ di anni a questa parte – si registra nella nostra città un vero e proprio boom di vintage. Altro che “largo al nuovo che avanza”, verrebbe da dire. Una tendenza che arriva da fuori, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, forse sulla spinta degli stilisti che riportano in passerella abiti d’ispirazione retrò o delle star, starlette e fashion blogger che si fanno immortalare mentre indossano ad esempio borse Chanel “rubate” dal baule della nonna, acquistate in qualche mercatino o negozio cool, ad esempio a Brick Lane a Londra, luogo prediletto per gli amanti del genere.

Fatto sta che a Reggio si può tracciare una vera e propria mappa del vintage. Ho deciso di farne una per voi, visto che fra l’altro questi negozi sono soprattutto in vie defilate. Siete pronti? Ps: portatevi un abito o un accessorio che non usate più, poi vi spiegherò il perché.

Pronti, partenza, via. Se arrivate in centro da Corso Garibaldi, imboccate via Guido da Castello poi –poco prima di “Personal Shopper” – girate in via Migliorati e in Via San Pietro Martire. In queste due vie trovate negozi vintage uno dietro l’altro. Ad esempio “Un altro giro di Giostra” – che prende il nome dal libro di Tiziano Terzani – di Ledi Clemente, che vi consigliamo in particolare per le borse (ne ha di Cartier e Roberta di Camerino); ha anche foulard Hermes tenuti in ottimo stato. Costi: dai 35 ai 300 euro. Poco distanze c’è “I libri risorti”, nome suggerito dallo scrittore Antonio Moresco a Giovanni Spadaccini: è il luogo ideale per chi ama leggere e indossare jeans. Si possono trovare Levis mixati a libri rari e prime edizioni. Per chi non resiste al genere militare c’è “Stile libero” di Cinzia Torreggiani: ha abbigliamento uomo e donna originale dell’esercito italiano e americano. “Come una donna” di Jennifer Luongo predilige invece handmade dal gusto retrò. Un tempo in zona c’era anche “Flowers” per l’uomo ma ha chiuso a fine 2012.

Ora tornate in via Guido da Castello e proseguite a piedi in direzione del K2, nella via praticamente di fronte, via Palazzolo, c’è “Michal” di Michal Gheler con abiti made in Italia e in Europa, che vanno dal 1910 al 1980, firmati ma soprattutto sartoriali. Costano dai 5 ai 50 euro, quindi sono splendidi ma per tutte le tasche.

A questo punto andate in piazza Prampolini e scegliete: se andate in via Farini trovate “Hello Dolly” di Brigitta Cattini, a Reggio da dieci anni. Ha soprattutto abiti e accessori e in vetrina si possono spesso ammirare borse Gucci, occhiali anni ’70. Addentrandovi noterete  subito abiti stile Charleston. Altrimenti attraversate la piazza fino a giungere in piazza San Prospero. Se cercate dei gioielli retrò, tirate dritto: fa per voi “Dolly’s farm” in via Franzoni, il regno dei bijoux (è uno dei più recenti). Oppure girate in via del Vescovado, dove da pochi mesi ha aperto il “Mood” di Andrea Favali, che si distingue per il remake vintage, capi realizzati tagliando, assemblando e tingendo vecchi vestiti anni ’60-’90; in più, se ci passate nel fine settimana, potrete avere la fortuna di trovarci qualche evento visto che spesso il proprietario organizza aperitivi con dj set e ospita mostre d’arte.  Terza possibilità: girate in piazza Casotti e infilatevi in via Squadroni dove c’è il “Baratto Matto” di Fabrizia Catellani. E’ giunto il momento di estrarre dalla borsa il vostro vecchio abito o accessorio che non usate più. Perché? Da Fabrizia potete barattarlo con altro. Al vostro capo viene assegnata una categoria, poi potete cambiarlo con qualcosa di eguale valore spendendo 5 euro.

Ultima tappa, la novità assoluta. Esattamente nella via dietro piazza Casotti, quindi vicino al “Baratto Matto”, trovate  “55mq con vigna” di Maria Grazia Moratti (in via dei Due Gobbi). Non siete curiosi di scoprire cosa si nasconde un negozio il cui nome è già tutto un programma? Con Valentina Barbieri ci ho fatto un salto. Insieme abbiamo trovato vintage rivisto, pezzi unici fatti da costumisti; presto ci saranno libri – dato che per una vita Maria Grazia ha gestito il punto Einaudi di Reggio – e abbiamo scoperto che anche l’arredo è in vendita. Io mi sono innamorata di un antico baule oltre che di un abito verde acqua e di una pelliccia di lupo. La titolare è stata gentilissima…leggete quel che abbiamo “combinato” io e Valentina!

Un angolo vintage
Al mondo esistono donne e donne. Quelle che farebbero follie per un lifting nuovo e quelle che sognano di trasferirsi ad abitare in “55 mq con vigna”. Certo, questione di prospettive: sempre di gusto estetico si tratta. Peccato che il lifting decada ben prima di una vigna piantata a terra e che in fondo esista sempre una bellezza più duratura di un’altra. La wunderkammer di Maria Grazia Moratti in via dei Due Gobbi lo dimostra. Di cosa si tratta? E’ un piccolo negozio nato a fine novembre in una delle vie meno trafficate del centro. Un luogo gioiello- di puro animo vintage- in cui la proprietaria ha trasferito con cura l’amalgama perfetto delle sue passioni: capi unici minuziosamente selezionati e tanti oggetti, mobili e accessori che fungono da perfetta scenografia. Spazio di forte carattere intimistico: meglio andarci in pochi e dimenticarsi dell’orologio. Recarsi là per spogliarsi della frenesia da grande magazzino e saperne di più sulla storia del costume, del tessuto e dell’arte.

E’ quello che abbiamo fatto noi in un tranquillo pomeriggio infrasettimanale, divertendoci a provare vestiti, borse e scarpe. Descrivere tutto ciò che si trova in “55 mq con vigna” non è affatto semplice: ogni giorno il negozio cambia volto, un pezzo unico va un pezzo unico viene. Tanti sono i cappotti da uomo, le pellicce, i piumini anni ’70 multicolor, i variopinti gilet e maglioncini in cashmire, le gonne, i vestiti e poi ancora, i gioielli fatti a mano, le borse, le stole e i cappelli. Ma qual è il vero valore aggiunto rispetto agli altri negozi vintage della città? Ricerca e postricerca. La maggior parte dei vestiti proviene dai magazzini delle sartorie teatrali: si tratta dunque di pezzi unici indossati poche volte da attori e poi dismessi. Nulla proviene da privati o da mercatini dell’usato. Ogni capo è accuratamente selezionato e reso doppiamente unico dall’estro della proprietaria. Tutto diventa irriducibilmente qualcos’altro ad ogni schiocco di dita: è proprio la reinvenzione il vero e proprio segreto di questo negozio delle meraviglie. Dopotutto Maria Grazia Moratti è una donna che si è saputa enormemente reinventare nella vita: dopo gli studi classici, diventa la proprietaria di una sartoria teatrale in centro storico che dirige per quattordici anni insieme all’attuale proprietaria del negozio di danza “Il Ballerino” di via Toschi. Decide poi di abbandonare i vestiti per dedicarsi ai libri: la Moratti è stata proprietaria dell’ Einaudi per dieci anni( tanti ricorderanno il suo punto vendita sempre in via dei Due Gobbi all’interno del suggestivo palazzo degli artisti). E infine eccola qui approdata nei suoi 55 mq con vigna. A febbraio nella “stanza delle meraviglie” di via dei Due Gobbi comparirà una scala a chiocciola: le due più grandi passioni di Maria Grazia Moratti si conquisteranno un’unità, ai vestiti di ora si aggiungeranno i libri. Per ora fatevi venire la voglia di andare ad ammirare la realizzazione di un sogno, sbirciando la nostra fotogallery.

Total
0
Condivisioni
Prec.
C’era una volta2012: crollo delle imprese. 600 attività in meno

C’era una volta2012: crollo delle imprese. 600 attività in meno

Anno 2012, o dell’apocalisse delle imprese reggiane, il cui numero scende

Succ.
FotonewsVia Cecati, strisce blu da rifare per la terza volta

FotonewsVia Cecati, strisce blu da rifare per la terza volta

Le hanno disegnate in dicembre, sono stati costretti a rifarle a metà gennaio e

You May Also Like
Total
0
Condividi