Il sito di gossip politico Dagospia ha reso oggi omaggio ad alcuni alti esponenti della Margherita che fu (l’ultimo partito a cui parte di loro hanno appartenuto) tirando in ballo anche importanti personaggi politici reggiani descritti come decisivi nelle scelte politiche del governo e delle scelte ad esso connesse, specie in riferimento al post-referendum (a seconda degli scenari che potrebbero delinearsi) ed alla recente scelta di Romano Prodi di schierarsi ufficialmente per il sì pur turandosi il naso. Ecco i passaggi fondamentali:
“Il ministro dei Beni Culturali (Dario Franceschini) è il vero padrone del Pd. Il partito che nasce sulle ceneri di quello fondato da Antonio Gramsci è ora in mano ai democristiani. Ogni giorno, Dario prende ordini da Pierluigi Castagnetti: il portavoce politico del Quirinale. E diffonde il verbo di Mattarella all’interno del partito. Castagnetti, però, fa sponda anche con Graziano Delrio, con il quale divide l’appartamento romano, per avere la garanzia che il verbo mattarelliano arrivi a destinazione.
E proprio il ministro delle Infrastrutture avrebbe svolto un ruolo non secondario per convincere Romano Prodi ad ufficializzare il suo “si” al referendum. Graziano avrebbe ricordato a Romano che tutti i big europei erano a favore delle riforme di Renzi: da Juncker a Schauble, alla Merkel. Prodi, quindi, si sarebbe lasciato convincere più per far parte del gruppo dei suoi vecchi amici (è stato presidente della Commissione Ue) che per convincimento profondo. Tant’è che il suo commento al referendum è tutt’altro che positivo”.
Ipse (Roberto D’Agostino) scripsit.