Attentato esplosivo nella notte a una stazione dei carabinieri della periferia di Bologna. Due taniche di benzina innescate da una miccia sono state posizionate davanti all’ingresso della caserma “Corticella” di via San Savino. L’ordigno ha provocato danni alla struttura esterna, ma non ci sono feriti tra i militari che dormivano all’interno. La modalità in un primo momento parrebbero legate a una matrice anarchica, ma sono in corso accertamenti; nel pomeriggio in città è atteso il premier Matteo Renzi per un incontro in vista del referendum sulla riforma costituzionale.
L’esplosione, avvertita verso le 3, ha divelto la porta a vetri all’ingresso e frantumato due finestre al piano terra della stazione, annerendo la facciata della caserma che si trova quasi alla fine di una strada senza uscita, nei pressi di una chiesa parrocchiale. Nella caserma sono in servizio meno di dieci militari, alcuni dei quali dormivano all’interno dell’edificio. Il boato ha svegliato anche i residenti nei palazzi vicini. C’è un sistema con telecamere che però sembra siano rimaste anch’esse danneggiate: gli investigatori sono al lavoro per cercare tracce utili e al momento non escludono alcuna pista.
Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso gli attentatori che alle 3 della notte tra sabato e domenica hanno fatto esplodere un ordigno davanti alla caserma dei carabinieri a Corticella, quartiere della periferia di Bologna. Si tratta di tre uomini vestiti di scuro e incappucciati. La telecamera li riprende mentre sono chinati a collocare le due taniche di benzina e polvere pirica che, collegate a una miccia, hanno fatto saltare la porta blindata dell’edificio e provocato un principio di incendio. Ripresi di spalle e di profilo, portano giacche a vento nere e passamontagna. Due armeggiano con le taniche, un terzo poco distante li osserva. Gli inquirenti seguono la pista degli anarco insurrezionalisti che hanno già colpito in passato la città con attentati.
“Abbiamo purtroppo registrato alcuni eventi simili anche a Vittorio Veneto (Treviso) ma ci sono delle indagini in corso e non possiamo per ora mettere tutto in collegamento con il dibattito politico generale. Vediamo cosa emergerà da indagini e poi esprimeremo i nostro giudizi”. Così subito dopo l’attentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, bolognese, è arrivato in via San Savino per rendersi conto personalmente dei danni provocati dall’attentato. Galletti è entrato nei locali, accompagnato dal comandante regionale dell’Arma, generale Adolfo Fischione, e dal comandante provinciale, colonnello Valerio Giardina. “Un attentato vigliacco – ha dichiarato il ministro. Se l’obiettivo era quello di rendere più debole l’Arma dei carabinieri sappiano che invece questo è il miglior modo per renderli più forti e rendere più forte lo Stato”.
“La più ferma condanna e la sentita solidarietà ai Carabinieri per l’attentato di questa notte alla stazione Corticella dell’Arma!”. Lo dice il sindaco Virginio Merola, secondo cui “le indagini accerteranno chi ha compiuto questo gesto vigliacco, di certo possiamo subito affermare che Bologna non si fa intimidire”.
“Quanto successo e’ gravissimo. Fortunatamente non si registrano vittime o feriti, ma puntare a colpire lo Stato in uno dei suoi più importanti presidi sul territorio vuol dire voler attentare alla democrazia e alla convivenza civile”. Cosi il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, ha commentato la notizia . “Nessuna idea può camminare attraverso ordigni esplosivi – ha concluso Bonaccini – e quanto accaduto si rivela solo per quello che è: un vile atto di delinquenza sovversiva, i cui autori vanno individuati e consegnati alla giustizia”.
“Condanniamo ogni forma di violenza ed esprimiamo la più forte solidarietà e vicinanza all’Arma dei Carabinieri, il cui lavoro è garanzia di sicurezza e serenità per tutti i cittadini della Repubblica e per la solidità delle Istituzioni repubblicane. L’augurio è che i responsabili del vile attentato di questa notte alla Stazione dei Carabinieri San Savino di Corticella siano individuati e puniti al più presto”. Così Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna.
In un recente incontro sulla riforma e sul referendum a Reggio Emilia, alcune bombe carta erano esplose nei pressi del luogo in cui sarebbe arrivato il presidente del Consiglio. Nessuna conseguenza e, al momento, nessun collegamento tra i due fatti, di cui l’episodio bolognese è estremamente più grave.