E invece sono stato sveglio tutta la notte. Quel che mi ha scioccato è la inattendibilità di tutti i sondaggi, compresi gli exit-poll che davano un testa a testa fino all’ultimo voto. Trump ha trionfato. Mi sono addormentato alle sei convinto che l’America e il mondo siano fuori controllo.
Dalla Brexit alla vittoria di Trump un profondo malessere governa il pianeta. Forse, per ora, con l’esclusione dell’Asia. E’ un malessere non solo economico, ma di sicurezza, di identità, di futuro. L’Italia non fa certo eccezione. Naturalmente si cercheranno le cause nella inadeguatezza di Hillary, in una sorta di contestabile diritto dinastico che la proponeva come continuità col passato, nelle debolezze dell’ultimo quadrienno obamiano, nel suo stretto rapporto con il potere della finanza.
Tutto vero. Ma l’analisi deve essere più approfondita, perché questo inaspettato, silenzioso e travolgente ciclone ha radici nella crisi profonda che stiamo vivendo non solo in America, ma che in America si è manifestata in modi perfino sconvolgenti.
Per il resto vedremo. Molto spesso un pessimo presidente annunciato si è rivelato diverso una volta eletto. Dobbiamo sperarlo con la mente e col cuore.