Landini contro il fattore C (corruzione, non Costituzione)

1° maggio: torna nella sua città il leader delle tute blu mentre la politica discute sulla cottura dei maccheroni a seguito della protesta di venti profughi. E rilancia la campagna contro Renzi…

landirivieni“Il problema dell’Italia non è la Costituzione, comincia sempre con la c ma è la corruzione, che attraverso il sistema dei subappalti ha permesso alla criminalità organizzata di controllare pezzi dell’economia”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom,  a Reggio Emilia per concludere le manifestazioni ufficiali del primo maggio. Dopo un corteo abbastanza partecipato viste le condizioni meteo (alcune migliaia di persone), la manifestazione si è conclusa nel palazzetto dello sport di via Guasco.

Landini ha chiuso il suo intervento con un appello all’unità delle forze sindacali. “Io credo che per quel che ci riguarda – ha detto Landini – sia troppo importante il recupero di una iniziativa unitaria. Non si cancellano di un colpo le differenze, perché ognuno di noi ha pensato di fare la cosa giusta. Ma è ora di fare un bilancio e oggi siamo semplicemente più divisi, ma stiamo peggio”.

Inoltre, ha concluso Landini, “questa divisione è servita per cancellare i diritti e per favorire una idea di politica che mette al centro solo l’interesse individuale e dell’impresa e cancella il lavoro”.

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Nonostante la giornata grigia e fredda anche quest’anno il primo maggio reggiano di Cgil Cisl Uil è stato molto partecipato: un lungo corteo di cittadini, lavoratori e pensionati è partito alle 15:00 da viale Montegrappa percorrendo la via Emilia fino al PalaBigi di via Guasco dove, proprio a causa dell’incertezza del meteo, è stato deciso di trasferire i comizi e il concerto conclusivo di James Senese e Napoli Centrale.

Ad aprire il corteo, subito dopo le Istituzioni, dove tra i gonfaloni hanno sfilato il sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e il presidente della Provincia, Gianmaria Manghi, i metalmeccanici in lotta per il rinnovo del contratto, ma anche i lavoratori del commercio e la funzione pubblica i cui contratti nazionali sono ancora da rinnovare.

Alle 16:00 hanno preso il via i comizi dal palazzetto. Sotto lo slogan “Più valore al Lavoro: occupazione, contrattazione, pensioni” i tre sindacati confederali hanno ribadito la centralità del lavoro “con diritti” alla base di un rilancio reale del Paese.

A concludere il comizio, attesissimo dalla platea dei partecipanti alla manifestazione, un Maurizio Landini fiume che ha spaziato su diversi argomenti.

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Foto Gazzetta Reggio

Pensioni e contratti nazionali tra gli argomenti cardine: “dobbiamo mobilitarci unitariamente e con forza su questi temi – ha spiegato – sulle pensioni Cgil Cisl Uil hanno presentato una piattaforma al governo che non ci ha ancora incontrati: bisogna riaprire la trattativa e mettere in campo una mobilitazione seria sostenendola con tutti gli strumenti che la Costituzione ci mette a disposizione. La stessa incisività di mobilitazione riguarda il contratto nazionale che evita la competizione tra i lavoratori – ha aggiunto – per dire a Confindustria e al Governo che il sindacato non né accetterà la fine”.

giornalisti
La “Provinciale” dei giornalisti reggiani, presente al corteo con una delegazione di reduci dalla schiacciante vittoria contro gli amministratori. Per questo appunto preoccupata del mantenimento del posto di lavoro…

Prima di Maurizio Landini dal palco sono intervenuti William Ballotta e Alberto Zanetti, rispettivamente di Cisl Emilia Centrale e Uil Modena e Reggio Emilia, sottolineando la necessità di avviare un percorso che ridia un futuro lavorativo dignitoso ai giovani e contrasti la disoccupazione.

E un saluto è stato portato anche da Don Luigi Ceppi, prete missionario in Amazzonia dove Cgil Cisl Uil Reggio Emilia hanno finanziato il progetto di un caseificio.

Finiti i comizi, attorno alle 17:00, è stata la volta della musica e dell’apprezzatissima tromba di James Senese che, con i Napoli Centrale, ha concluso la manifestazione. 

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