“Dobbiamo avere consapevolezza del passato, continuando ad investire sulla memoria, per costruire un futuro migliore per le prossime generazioni”. Con queste parole il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi è intervenuto questa mattina alla commemorazione del Giorno della Memoria nella Sinagoga di via dell’Aquila. La cerimonia è stata anticipata dalla deposizione della corona commemorativa ai piedi della lapide che ricorda gli ebrei reggiani deportati, accompagnata dalle parole del rabbino Beniamino Goldstein. La mattina è poi proseguita con gli interventi del sindaco Vecchi, del presidente della Provincia Giammaria Manghi, della rappresentante della comunità ebraica reggiana Alberta Sacerdoti, e di Nando Rinaldi, direttore di Istoreco, che insieme ad Alessandra Fontanesi ha presentato la mostra ‘Disegna ciò che vedi‘ di Helga Weissova. Alla commemorazione hanno inoltre partecipato anche 80 studenti delle classi di terza media dell’Istituto comprensivo Alessandro Manzoni.
“Per il secondo anno consecutivo – ha detto il sindaco Vecchi – ho il privilegio di parlare del 27 gennaio e di ciò che questa data significa, al di là delle ritualità istituzionali che accompagnano la celebrazione. Nel corso dell’ultimo anno ho avuto modo di partecipare a uno dei Viaggi della memoria organizzati da Istoreco verso Auschwitz insieme a 1.200 studenti reggiani, un’esperienza importante che tutti dovrebbero fare per avere davvero la consapevolezza di quanto hanno significato la Shoah, le leggi razziali e le persecuzioni dei nazisti. Auschwitz, come tutti i campi di concentramento e lo sterminio degli ebrei, sono stati un grande fatto storico e umano, e come tutti i fatti umani il rischio è che essi possano riproporsi. La consapevolezza che tutto può accadere di nuovo dobbiamo portarla in noi, nella vita quotidiana di privati cittadini e nel nostro ruolo di amministratori pubblici.
I nazisti non volevano solo cancellare una razza, ma una cultura, un intero sistema di valori. L’Europa che nasce all’indomani di Auschwitz e che si sviluppa fino a diventare Unione Europea, è figlia di quelle atrocità ma è anche culla di un pensiero illuminato che ha saputo superare quell’orrore. Oggi l’Europa non sta vivendo un momento di grande forza, anzi attraversa una fase di debolezza a causa delle sue difficoltà nel dare un futuro alle giovani generazioni, nell’affrontare il fenomeno dei flussi migratori e nel contrastare il terrorismo internazionale, che trova nell’antisemitismo uno dei suoi tratti caratterizzanti. Questa Europa ha però in sé quel pensiero che ha avuto la capacità di immaginare il principio di uguaglianza e che ha saputo trovare nella diversità un elemento che ci arricchisce e non un soggetto da sterminare, facendo proprio il principio della dignità della persona. È da qui che dobbiamo ripartire, e da quella scelta che l’Amministrazione comunale ha fatto propria ormai da dieci anni grazie al contributo fondamentale di Istoreco, di investire sulla memoria, coinvolgendo migliaia di studenti.
Investire sulla memoria equivale a investire sulle future generazioni. Oggi viviamo in una situazione di eterno presente, in cui ci si dimentica di quanto è accaduto e si fa fatica a riflettere su quello che può succedere nel futuro. Viviamo la perdita del senso di comunità e di tutti quei principi e valori che creano le condizioni della convivenza civile. Conoscere quella storia, ricordarla e raccontare quanto accaduto, avere la consapevolezza della memoria significa capire come operare nel presente, tutti i giorni, perché la dignità delle persone venga prima di tutto il resto nella convivenza civile. Questo è l’impegno che devono mantenere le istituzioni democratiche e la società civile e questo è quello che ci impegniamo a insegnare alla giovani generazioni”.
Il ‘Giorno della Memoria’ si celebra in questi giorni a Reggio Emilia con una serie di eventi e iniziative promossi dal Comune e dalla Provincia, in collaborazione con Anpi, Alpi-Apc, Anppia, associazioni Combattentistiche e d’Arma, Cgil, Cisl, Uil, Comitato democratico costituzionale, Comunità ebraica di Modena e Reggio Emilia, Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, Fondazione I Teatri, Istituto Alcide Cervi, Istituto Superiore di Studi Musicale ‘Peri-Merulo’, Istoreco, Ufficio Scolastico provinciale di Reggio Emilia, Università di Modena e Reggio Emilia. Ne sono promotori anche associazione 5T, associazione La Gabella, associazione MaMiMò, centro Sociale Orologio, Circolo culturale Il Crostolo – Università dell’Età Libera, Comitato Provinciale Arcigay Gioconda, Teatro dell’Orsa, Teatro San Prospero.
Sempre in occasione del 27 gennaio sono state allestite anche delle vetrine tematiche con esposizioni di libri e film all’ingresso della biblioteca Panizzi e nelle decentrate. Inoltre ci saranno letture, narrazioni, incontri e attività dedicate agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, svolte con la collaborazione di lettori volontari NatiperLeggere e NatiperlaMusica, Teatro dell’Orsa, associazione culturale EquiLibri.
Tra le altre iniziative in programma, alcune iniziate da poco, previste fino a fine febbraio 2016: proiezioni di film e documentari, incontri di formazione, testimonianze, mostre, spettacoli teatrali.