Sei nuovi arresti e sequestri di beni per oltre 20 milioni di euro. Decine di carabinieri e finanzieri di Cremona impegnati per eseguire ordinanze di custodia cautelare e un sequestro preventivo, emessi dal gip di Bologna su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di sei persone e altrettante società di capitale, tra Emilia-Romagna, Veneto e Calabria. Si tratta di una nuova tranche dell’operazione Aemilia contro la ‘ndrangheta.
La nuova ordinanza del gip Alberto Ziroldi va a colpire imprenditori e commercialisti: figure già quasi tutte coinvolte nei precedenti filoni dell’inchiesta e che rispondono di intestazione fittizia e trasferimento fraudolento di beni, con l’aggravante di aver agito per agevolare un’associazione di tipo mafioso.
È stato raggiunto da custodia cautelare in carcere Giuseppe Giglio detto “Pino”, già accusato di essere uno degli organizzatori dell’associazione e attualmente in regime di 41 bis. Tra i destinatari della misura ci sono poi gli imprenditori reggiani Palmo e Giuseppe Vertinelli, anch’essi già arrestati in precedenza e imputati nel processo, il commercialista crotonese Donato Agostino Clausi, anche lui finito in manette a gennaio 2015, quindi il fratello di Giglio, Giulio e il padre, Francesco, per il quale sono scattati i domiciliari.
Le indagini hanno consentito di accertare che gli indagati, fino alla primavera 2015, avrebbero eluso le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione per salvaguardare i patrimoni di provenienza illecita, di cui sono titolari occulti, rendendosi responsabili del trasferimento fraudolento di beni mobili ed immobili, mezzi e quote societarie intestandole fittiziamente a prestanome.