Come ti cancello il ceto medio: l’80% delle tasse su dipendenti e pensionati

Impietosa analisi della Cisl su redditi e imposte tra Reggio e Modena: la pressione fiscale è aumentata di oltre il 90% su chi guadagna entro 30mila euro annui. Ecco perché il divario tra ricchi e poveri non è mai stato così grande

Pressione fiscale alle stelle negli ultimi 40 anni specie a spese del ceto medio, chi guadagna entro 30mila euro l’anno, toccando un più 92%. Solo, si fa per dire del 50% in più sui redditi più bassi e del 65% in più sui guadagni da 50mila euro. Da questo dato in su, cioè sui redditi progressivamente più cospicui, la pressione fiscale diminuisce (nei suoi aumenti percentuali). Nonostante il reddito medio tra Reggio e Modena sia aumentato raggiungendo oltre 20mila euro annui come dato medio.

Con la conseguenza che il divario tra ricchi e poveri non è mai stato così esteso e che la cosiddetta classe o ceto medio si è letteralmente frantumata. Sono i dati della Cisl Emilia Centrale che ha analizzato il gettito fiscale Irpef. Sostanzialmente solo i lavoratori e i dipendenti rispetto a 25 anni fa contribuiscono al gettito fiscale nazionale anche perché rappresentano ormai l’80%.

Secondo il sindacato, che rilancia il suo progetto di legge di iniziativa popolare per una ridistribuzione socialmente estesa, la causa principale sarebbe nel fatto che le lobby dei ricchi hanno influenzato sempre di più le scelte politiche.

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