Il felice epilogo della maxi rissa verificatasi domenica scorsa è da ascriversi al palmares della A.C. Reggiana.
Felice epilogo perché sono state arrestate otto persone che hanno preso parte ad una serie di risse concatenate in zona stazione ferroviaria.
Ma, scherzi a parte, di felice in tutto questo non c’è nulla.
C’è un intelligente e tempestiva disposizione del Dirigente il servizio di ordine pubblico allo stadio che nel momento più delicato del pre partita, mentre centinaia di tifosi ospiti stavano uscendo dal casello autostradale per raggiungere il Mapei Stadium – Città del Tricolore – ha deciso di distogliere prezioso personale preposto a vegliare sull’incolumità degli sportivi e inviarlo in supporto ai due equipaggi di Volante che, anche solo per una questione numerica, rischiavano di soccombere all’orda brutale. Chissà quali ben più tragiche conseguenze la cronaca avrebbe potuto registrare.
Con triste ironia diciamo che si potrebbe chiedere alla Lega Pro di far giocare la Reggiana sempre, magari al mattino ed alla sera di tutti i giorni dell’anno, cosi da poter avere coperti tutti i quadranti della giornata con un numero decente di operatori di polizia.
Seriamente, invece, c’è da segnalare che le pattuglie, deputate al controllo del territorio e agli interventi di emergenza del 113, operano sugli stessi canali radio dei servizi di ordine pubblico. Non si è provveduto, anche in occasione degli incontri di calcio di serie A con l’afflusso di migliaia di spettatori e significativi profili di rivalità fra opposte tifoserie, a proporre due bande radio separate per poter gestire criticità differenti senza l’accavallarsi delle comunicazioni così come è accaduto domenica scorsa.
Comunque è andata bene. Sospiri di sollievo sia a Reggio sia a Roma.
Grazie Reggiana, grazie solo a quel Dirigente di Pubblica Sicurezza e grazie agli operatori di polizia che senza risparmiarsi si sono ancora una volta confrontati con situazioni pericolosamente fuori controllo, situazioni per le quali, quando tornano a casa dalle proprie famiglie, vien loro da passarsi una mano sulla fronte e dire “che culo, anche oggi mi è andata bene”. Fine dei grazie.
Fine dei grazie perché i poliziotti e anche la gente che tiene alla propria città, non hanno nessun altro da ringraziare. Nessun altro!
Che dire sono anni che denunciamo la pericolosità di certe situazioni, l’inadeguatezza degli strumenti con cui dobbiamo operare, la scarsità degli organici che relegano Reggio Emilia in condizioni peggiori della già infelice media nazionale.
Tutto ciò dimostra ancora una volta che non ha senso tagliare sulla sicurezza. La sicurezza è elemento fondamentale per lo sviluppo di una società civile. Ma la sicurezza di Reggio e dei reggiani pare proprio non essere una priorità sia delle autorità centrali sia di quelle locali.
La domanda che tutti gli operatori di Polizia si stanno ripetutamente facendo a seguito dei fatti di domenica è sempre la stessa: “Cosa sarebbe accaduto se quei pochi agenti intervenuti fossero rimasti da soli ad affrontare quella trentina di violenti? E se fosse rimasto ferito o peggio anche un innocente?”
Per fortuna c’era la Reggiana, che ha pareggiato, ma ha salvato molte poltrone.
Fabio Boschi
(Segretario provinciale Coisp)