Verso il Giubileo della Misericordia: ecco l’annuncio di Camisasca

giubileo

Mancano 3 mesi esatti all’inizio dell’Anno Santo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco e che Egli inaugurerà per tutta la Chiesa, martedì 8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione e 50° della solenne conclusione del Concilio Vaticano II.


Come ha scritto nella lettera di una settimana fa, il desiderio del Papa è che «il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace. Il mio pensiero — continua il Santo Padre — va, in primo luogo, a tutti i fedeli che nelle singole Diocesi, o come pellegrini a Roma, vivranno la grazia del Giubileo. Desidero che l’indulgenza giubilare giunga per ognuno come genuina esperienza della misericordia di Dio, la quale a tutti va incontro con il volto del Padre che accoglie e perdona, dimenticando completamente il peccato commesso. Per vivere e ottenere l’indulgenza i fedeli sono chiamati a compiere un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, aperta in ogni Cattedrale». È questa, cari fedeli, la principale novità del Giubileo straordinario: pertanto anche nella nostra Cattedrale, domenica 13 dicembre, con la solenne Eucaristia alle ore 16, da me presieduta e concelebrata da tutti i sacerdoti e diaconi della Diocesi, verrà aperta la porta Santa. Durante l’anno Giubilare ci saranno diverse iniziative di cui comunicheremo più avanti il calendario e verranno compiuti dei pellegrinaggi alla Cattedrale, secondo un programma che stiamo predisponendo; in particolare nelle cinque domeniche di Quaresima, ci saranno i pellegrinaggi da tutti i Vicariati della Diocesi.

Il vescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla, Massimo Camisasca
Il vescovo della Diocesi di Reggio e Guastalla, Massimo Camisasca

Per prepararci adeguatamente alla conversione che si esprimerà nei pellegrinaggi personali o comunitari, verranno indicate alcune chiese su tutto il territorio diocesano, tra cui la prima questa Basilica della Ghiara, come luoghi della riconciliazione, con una dedizione più assidua dei sacerdoti diocesani e religiosi al ministero della Confessione.
Il secondo pensiero del Papa, nella sua lettera, va «a quanti per diversi motivi saranno impossibilitati a recarsi alla Porta Santa, gli ammalati e le persone anziane e sole, spesso in condizione di non poter uscire di casa. …. Vivere con fede e gioiosa speranza questo momento di prova, ricevendo la comunione o partecipando alla santa Messa e alla preghiera comunitaria, anche attraverso i vari mezzi di comunicazione, sarà per loro il modo di ottenere l’indulgenza giubilare». Per questo nei pellegrinaggi vicariali ci sarà la possibilità di collegarsi mediante i nostri servizi diocesani di comunicazione.
Il Papa prosegue con il pensiero ai carcerati: «A tutti costoro giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha più bisogno del suo perdono. Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà».
Ringrazio profondamente il Santo Padre per avere concesso a tutti i sacerdoti, durante l’anno giubilare, la facoltà di assolvere dal peccato di aborto, anche quanti lo hanno procurato e, pentiti di cuore, ne chiedono il perdono. A tutti i sacerdoti desidero ricordare quanto il Papa ha sottolineato: «i sacerdoti si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso e indicare un percorso di conversione autentica». Mi auguro che tutti coloro che sono segnati da questa dolorosa ferita, possano ricorrere con larghezza alla fonte di conversione e di rinnovamento della vita rappresentata dall’Anno della Misericordia.
Tutti i sacerdoti illustrino ai fedeli le condizioni per poter ricevere l’indulgenza giubilare.
Infine, il Santo Padre chiede «che la Chiesa riscopra in questo tempo giubilare la ricchezza contenuta nelle opere di misericordia corporale e spirituale. L’esperienza della misericordia, infatti, diventa visibile nella testimonianza di segni concreti come Gesù stesso ci ha insegnato. Ogni volta che un fedele vivrà una o più di queste opere in prima persona otterrà certamente l’indulgenza giubilare. Di qui l’impegno a vivere della misericordia per ottenere la grazia del perdono completo ed esaustivo per la forza dell’amore del Padre che nessuno esclude».
La nostra diocesi è ricca di luoghi nei quali si vivono quotidianamente le 14 opere di misericordia, corporale e spirituale. Oltre alle parrocchie, agli ospedali e alle carceri, vorrei qui indicare a tutti i fedeli le Case della Carità, le mense del Povero e l’Hospice come luoghi privilegiati nei quali sarà possibile vivere la grazia del giubileo.
Non possiamo ignorare, a tal proposito, l’appello che Papa Francesco ha fatto domenica all’Angelus, invitando ogni parrocchia ad accogliere una famiglia di profughi, come segno di un’autentica preparazione al Giubileo della Misericordia. Faccio mio l’appello del Papa per la nostra Diocesi e, consapevole di quanto non bastino le parole, ho incaricato la Caritas di aiutare e accompagnare le parrocchie perché possano attuare con intelligenza e con larghezza di cuore questo appello all’accoglienza.
Confidando nell’intercessione della Madre della Misericordia, affidiamo alla sua protezione la preparazione di questo Giubileo Straordinario. E sul cammino che ci attende, invochiamo la benedizione del Signore.

+ Massimo Camisasca

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